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Stasera alle 21 su Iris Il delitto perfetto di Alfred Hitchcock

Creato il 27 dicembre 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Il delitto perfettoplay video
  • Anno: 1954
  • Durata: 105'
  • Genere: Giallo
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Alfred Hitchcock

Il delitto perfetto (Dial M for Murder) è un film thriller del 1954 diretto da Alfred Hitchcock, originalmente distribuito in formato stereoscopico.

Tony Wendice teme che la sua ricca moglie, Margot, innamorata dello scrittore americano Mark Milliday, possa essere indotta a chiedere il divorzio, sottraendogli per sempre le proprie ricchezze. Egli decide perciò di sopprimere la donna e, dopo aver architettato il piano che gli sembra il più adatto, va in cerca di un antico compagno di scuola, il capitano Lesgate del quale gli è nota l’attività disonesta. Mediante il ricatto lo obbliga a piegarsi ai suoi voleri. Tony lascia Margot sola in casa la notte e nasconde sotto la guida della scala la chiave dell’ingresso, che ha tolto dalla borsetta di lei. Lesgate si nasconde dietro la tenda, vicino al telefono, aspettando che il segnale telefonico di Tony induca Margot ad avvicinarsi. Ma la donna, aggredita, si difende con le forbici e ferisce mortalmente Lesgate. Mediante una subdola deposizione, Tony fa in modo che Margot sia creduta colpevole di assassinio

Il film fu girato originariamente in formato stereoscopico, per contrastare la nascente popolarità della televisione. Il cinema tridimensionale, considerato con diffidenza dal regista, ebbe infatti un primo e breve periodo di popolarità intorno alla metà del decennio, esaurendosi nel giro di un paio d’anni. Hitchcock lo usò con sottigliezza, evitando effetti eccessivi, si limitò a sottolineare il rilievo con inquadrature dal basso, e, appositamente, aveva fatto costruire una buca in modo che la macchina da presa fosse al livello del pavimento.

L’idea del film fu suggerita ad Hitchcock da un dramma di Frederick Knott dal titolo omonimo, rappresentato a Londra nel giugno 1952 e a New York nell’ottobre dello stesso anno. Alfred Hitchcock e Jack Warner acquistarono i diritti cinematografici dell’opera di Frederick Knott da Alexander Korda, il quale li aveva acquistati per la modica somma di 1 000 sterline e li rivendette a 30.000.

Il film segna l’inizio della collaborazione fra Hitchcock e Grace Kelly, con la quale girerà gli altri due film successivi, La finestra sul cortile e Caccia al ladro. Il regista trovò in lei un’attrice pienamente rispondente alle sue esigenze espressive: una bionda elegante in apparenza fredda e distaccata, in realtà con un gran “fuoco dentro”. Ray Milland interpretò il ruolo del marito e John Williams, che aveva già recitato per Hitchcock ne Il caso Paradine e a New York a teatro proprio nell’omonimo melodramma, quello dell’ispettore.

Come in quasi tutte le sue opere, Alfred Hitchcock fa la sua consueta breve apparizione, comparendo fra i partecipanti ad un banchetto universitario, ritratti in una fotografia appesa alla parete di casa Wendice. Le riprese furono realizzate fra il 30 luglio e il 25 settembre 1953, in soli 36 giorni. Il film fu girato negli studi Warner Bros. di Burbank. Il regista concentrò l’allestimento scenografico in un solo set che rappresentava l’interno della casa dei protagonisti. Fu molto attento nella selezione dell’arredamento che volle elegante e raffinato: mobili Chippendale, soprammobili di pregio, statuette Wedgwood e, alle pareti, stampe di Rosa Bonheur. L’arredamento fu firmato da George James Hopkins, uno scenografo candidato per 13 volte agli Oscar, che aveva iniziato la sua carriera nel 1917, all’epoca del muto, curando scene e costumi dei film di Theda Bara. Hitchcock dedicò particolare attenzione ai colori fatti indossare alla protagonista Grace Kelly. All’inizio del film sfoggia un elegante abito di pizzo rosso, poi, col procedere della trama, il suo guardaroba perde gradualmente di colore, rosso-cupo, blu-grigio, grigio, fino all’ultimo cappotto di un triste marrone: «i suoi vestiti sono diventati sempre più scuri man mano che l’intreccio diventava più “oscuro”».

Hitchcock non aveva grandi aspettative su questo film e gli aveva dedicato poco tempo, eppure il risultato fu eccellente. I critici apprezzarono la capacità del regista di sfruttare cinematograficamente l’origine teatrale del testo valorizzandone pienamente la concentrazione: il film si svolge tutto all’interno della casa, solo due o tre volte la cinepresa esce all’esterno, rispettando rigorosamente l’unità di luogo e di azione. Del teatro c’è il tema centrale: la messa in scena, la finzione. Il marito progetta in ogni dettaglio l’assassinio della moglie, studiando come un regista tempi e luoghi del delitto, l’ispettore a sua volta smonta la sua costruzione e restituisce la verità. La ricorrente vena di sadismo che molta critica rileva sottotraccia nei film del regista, qui si limita a far correre alla classica vittima bionda Grace Kelly, dopo il rischio di strangolamento, il rischio di impiccagione. Altro aspetto sottolineato dalla critica è l’atmosfera di grande tensione, una suspense costante, che coinvolge emotivamente lo spettatore con un gioco continuo di aspettative, di imprevisti, di anticipi e sospensioni. Lo studioso Gianfranco Bettetini ha dedicato un’analisi ampia ed approfondita alle principali sequenze del film, nel suo libro Tempo del senso, studiando in particolare l’uso del tempo, la costruzione della suspense e le varie tecniche cinematografiche utilizzate dal regista.

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