- Anno: 1962
- Durata: 102'
- Genere: Drammatico
- Nazionalita: Italia
- Regia: Dino Risi
Il sorpasso è un film del 1962, diretto da Dino Risi. La pellicola, generalmente considerata come il capolavoro del regista, costituisce uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi dell’Italia del benessere e del miracolo economico di quegli anni.
A Roma, la mattina del Ferragosto 1962, la città è deserta. Bruno Cortona, trentaseienne vigoroso ma nullafacente e cialtrone, amante della guida sportiva e delle belle donne, vaga alla ricerca di un pacchetto di sigarette e di un telefono pubblico. Lo accoglie in casa Roberto Mariani, studente di legge rimasto in città per preparare gli esami. Dopo la telefonata, Bruno chiede a Roberto di fargli compagnia: i due, sulla spinta dell’esuberanza e dell’invadenza di Bruno, intraprendono un viaggio in auto lungo la via Aurelia, a velocità sostenuta, che li porterà in direzione della Toscana, a Castiglioncello, raggiungendo mete occasionali sempre più distanti. Durante il viaggio verso il nord e verso il mare, arriveranno anche a far visita ad alcuni parenti di Roberto, prima, e alla figlia e all’ex-moglie di Bruno, poi. Il giovane Roberto sarà più volte sul punto di abbandonare Bruno, ma sia il caso, sia una certa inconfessabile attrazione, mascherata da una certa arrendevolezza, terrà unita l’assortita coppia di amici occasionali, che significherà per Roberto anche un percorso di iniziazione alla vita. Egli infatti si allontana dai miti e dai timori adolescenziali e inizia la rilettura delle sue relazioni familiari, dell’amore e dei rapporti sociali, sino alla tragica conclusione che si materializza durante l’ennesimo sorpasso avventato: l’auto si scontra con un camion e precipita in un burrone. Bruno si getta fuori dall’auto salvandosi, mentre Roberto perde la vita. Agli agenti intervenuti Bruno confesserà di non conoscere neppure il cognome del suo passeggero.
Originariamente il soggetto era stato scritto per Alberto Sordi nel ruolo di Bruno Cortona e doveva avere come titolo Il giretto. La produzione passò poi a Mario Cecchi Gori che spinse per affidare il ruolo del protagonista a Vittorio Gassman, avendo a quel tempo Alberto Sordi un’esclusiva con Dino De Laurentiis. Rodolfo Sonego afferma di essere il vero autore del soggetto che avrebbe poi venduto alla De Laurentiis. La cosa tuttavia non ebbe alcun seguito legale: né Rodolfo Sonego, né la De Laurentiis intentarono una causa, ma Sonego afferma che comunque Il sorpasso, nella realizzazione di Mario Cecchi Gori, era molto fedele al soggetto che egli aveva scritto.
Intervistato nel 2012 per il cinquantenario del film, Jean-Louis Trintignant dichiarò che fu scelto lui perché assomigliava alla controfigura. In effetti Dino Risi, in un testo per L’Unità, aveva raccontato così la scelta: «Cominciai il film (…) senza sapere chi sarebbe stato il compagno di Bruno Cortona: sapevo solo che doveva essere di piccola statura, biondo e, naturalmente, giovane.» Quindi fu scelta una controfigura con queste caratteristiche. Poi il regista fece arrivare da Parigi l’attore francese, «per me sconosciuto, Jean-Louis Trintignant. Lo vidi e dissi subito: è lui. Gentile, timido, educato, era il perfetto antagonista di Gassman.» Nei titoli di testa, comunque, il nome di Trintignant viene dopo quello della Spaak. Una delle due turiste nel cimitero militare tedesco (di Pomezia) è Annette Stroyberg, con la quale Gassman avrà in futuro un’importante relazione sentimentale. Nella scena della partita di ping-pong in spiaggia s’intravede un ventenne Vittorio Cecchi Gori, figlio del produttore del film e futuro produttore lui stesso.
Il sorpasso uscì in Francia col titolo Le Fanfaron e negli Stati Uniti con il titolo The Easy Life. In America, il film “diventò un fenomeno di culto”: Dennis Hopper, il regista del cult movie Easy Rider si è ispirato a Il sorpasso per scrivere il suo soggetto considerato il capolavoro (nonché il capostipite) dei road movie. Il film non fu accolto con un grande successo di critica. Dino Risi raccontò che alla prima erano presenti solo 50 persone. Il successo di pubblico arrivò lentamente grazie al passaparola degli spettatori che avevano assistito alla proiezione. Gli incassi successivi furono eccezionali, il film infatti costò una cifra superiore ai 300 milioni di lire e incassò poco meno di due miliardi. La consacrazione della critica arrivò solo in tempi successivi, dopo la metà degli anni ottanta. Il sorpasso fu un successo non solo italiano ma internazionale, tanto che in Argentina alcuni credono che “sorpasso” significhi “spaccone”.