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Stasera alle 21,15 su Rai 5 Meduse di Etgar Keret e Shira Geffen

Creato il 23 febbraio 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Meduseplay video
  • Anno: 2007
  • Durata: 78'
  • Distribuzione: Sacher
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Israele, Francia
  • Regia: Etgar Keret, Shira Geffen
  • Data di uscita: 16-November-2007

Meduse è un film del 2007 diretto da Shira Geffen e Etgar Keret. Presentato nella Settimana Internazionale della Critica del 60º Festival di Cannes, ha vinto la Caméra d’or per la miglior opera prima del Festival.

In una Tel Aviv brulicante di vita, le storie di vari personaggi si incrociano. Keren si rompe una gamba il giorno delle sue nozze: per questo motivo la sua luna di miele ai Caraibi sfuma. Un’organizzatrice di matrimoni è sempre più esasperata dalla madre. La badante filippina Joy fà in modo che l’arcigna signora che accudisce si riappacifichi con la propria figlia. Una bambina misteriosa uscita dal mare è in cerca di qualcuno.

Al suo matrimonio, mentre il marito e gli invitati sono occupati a divertirsi e si dimenticano temporaneamente di lei, Keren (Noa Knoller) si rompe una gamba e il gesso che ne consegue fa saltare la luna di miele ai Caraibi. Batya (Sarah Adler), invece, fa la cameriera al ricevimento di nozze e, la mattina successiva, incontra sulla spiaggia una strana bambina (Nikol Leidman) che sembra essere uscita dalle onde: tra le due nasce uno strano legame, che cambia la vita della ragazza in modo decisamente drastico. Anche Joy (Ma-nenita De Latorre) è, a suo modo, una cameriera: arriva in Israele dalle Filippine e tenta di non perdere i legami con la famiglia: il lavoro per una vecchia signora severa le scalda finalmente il cuore…

Poetico, tristemente dolce, malinconico eppure colorato: il primo film della coppia esordiente Keret-Geffen non può che commuovere e affascinare sin dalle prime inquadrature. L’attenzione per i particolari, i tagli di ripresa, la tavolozza pittorica e le sottili geometrie sono al contempo meticolosi e impressionanti: è impossibile non sorridere di gioia mentre si esplorano le vie artistiche di questa coppia di scrittori prestati (e, si spera, acquisiti) al cinema.

Mentre si susseguono momenti di vero genio, quali una cascata che si trasforma in quadro, o un mare che diviene mezzo di trasporto, viviamo la lirica del silenzio, che lascia spazio ai rumori quotidiani, bellissimi da riscoprire. E’ così che gli occhi di una bambina venuta dal mare, insieme ai suoi sorrisi, risvegliano in noi immagini e ricordi ancestrali, cullati dalla colonna sonora, impalpabile ma sapientemente presente. Portati per mano dalla tragedia dell’impossibilità della comunicazione umana, che appare in tutto il suo sgomento, non possiamo che scorrere come un album di fotografie in movimento i quadri della storia, sempre viva, senza tempi morti e con ricorrenti citazioni, come uno specchio nello specchio.

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