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Stasera alle 23,10 su Iris Giulietta degli spiriti di Federico Fellini

Creato il 10 settembre 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
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  • Anno: 1965
  • Durata: 129'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Federico Fellini

Giulietta degli spiriti è un film del 1965, diretto da Federico Fellini. È il secondo film a colori di Fellini.

Giulietta Boldrini, una benestante signora dell’alta borghesia romana, trascorre le vacanze estive nella lussuosa villa di Fregene.
È stata educata in un collegio di suore ed è molto affezionata al ricordo del nonno che scappò con una ballerina. Con alcuni amici Giulietta e Giorgio, brillante public-relation man, organizzano una festa nella villa per festeggiare l’anniversario del matrimonio, ma il loro legame non è più saldo: Giorgio cela, dietro una cortesia distratta, l’illusione di un nuovo amore.
Giulietta ne ha la dolorosa convinzione e sente tutto il suo mondo entrare in crisi. Sua madre si preoccupa solo del proprio aspetto fisico, mentre le sorelle sono ochette superficiali: Giulietta non ha nessuno con cui confidarsi. Spera tacitamente in un soccorso preternaturale partecipando a sedute spiritiche e interrogando un veggente indiano.
Non riuscirà ad avere più nitida la sensazione del suo smarrimento e delle sue contraddizioni, combattuta tra il perbenismo bigotto, retaggio della sua educazione, e la tentazione di vivere senza inibizioni sull’esempio del nonno.
Il consiglio della sorella la porta a un’ulteriore esperienza, particolarmente umiliante: Giorgio è seguito, spiato da investigatori che forniscono a Giulietta le prove irrefutabili del tradimento.
Nella sua ricerca di uno sfogo, di una reazione all’abbandono, Giulietta sembra cedere alle lusinghe d’una vicina, Susy, che vorrebbe introdurla in un mondo vizioso e falsamente brillante. In tempo, con terrore, la donna se ne ritrae e, dopo aver tentato inutilmente di parlare con l’amante del marito, Giulietta troverà la forza di lasciarlo uscire dalla sua vita, nascondendogli la sua consapevolezza.
Con l’aiuto di una psicoanalista, tuttavia, Giulietta riesce a reagire. L’umile accettazione dell’abbandono e l’irrazionale, ma prepotente speranza nella vita, le daranno la forza di scacciare lontano dal proprio animo tutta la congerie di condizionamenti, di incubi, di angosciosi ricordi, di spettri che l’hanno ossessionata. Alla fine, vittoriosa e in abito bianco, va incontro al vento che soffia dal mare.

All’indomani dell’uscita del film nelle sale italiane, in quegli anni sessanta in cui l’Italia si affacciava su una nuova realtà senza esservi ancora tuffata, la critica non fu tenera con Fellini, forse perché nessuno aveva ancora davvero capito il regista ed il suo mondo visionario ed incantato. Mentre all’estero, come ad es. in Francia e in Gran Bretagna, socialmente più avanzate dell’Italia dell’epoca, il film suscitò critiche assai più favorevoli. Fortunatamente, pur facendo molto caso a quel che si diceva e si scriveva di lui, Fellini è riuscito sempre ad infischiarsene e a proseguire per la sua strada, fino ad ottenere il giusto riconoscimento alle sue qualità artistiche.

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