E allora iniziamo col dire che Prandelli vede complicarsi la strada del turn-over viste le defezioni di De Rossi (squalificato), Pirlo e, notizia delle ultimissime ore, El Shaarawy. La squadra, come più volte affermato dal Ct, è stanca e la rotazione è d’obbligo nonostante l’avversario incuta timore e rispetto.
Si cambia molto, anche modulo, con il 4-2-3-1 che torna in auge per rispondere in modo speculare all’atteggiamento tattico dei padroni di casa. E’ anche un modulo, questo, che permette all’allenatore di poter contare su due “finti” esterni d’attacco e schierarsi, in fase di ripiegamento, con un più coperto 4-5-1.
Buffon, Chiellini, De Sciglio, Montolivo e Balotelli: questa la “spina dorsale” che Prandelli intende confermare pur sapendo che qualche tossina di troppo è presente fra i muscoli dei cinque azzurri. Stravolgere la qualsiasi, quasi come fosse un’amichevole estiva (lo è?), d’altra parte non è consigliabile e chi affiancherà lo scheletro di quest’Italia è giusto abbia degli appigli in esperienza e qualità. Ecco allora che torna al proprio posto Abate sulla destra, dopo che Maggio è finito a pasticche di Moment dovute al mal di testa scatenato dal giapponese Kagawa in “gara-2”; al centro Bonucci prenderà il posto di Barzagli, in un turn-over tutto juventino.
Nonostante la mezz’ora incolore col Giappone, Alberto Aquilani è l’indiziato numero uno per affiancare Montolivo davanti alla difesa: i due hanno regalato emozioni in tenera età quando dividevano la mediana in Under21, Prandelli spera in un’azzeccata amarcord. Davanti, come c’era da aspettarsi, le novità più consistenti: i “finti” attaccanti esterni cui facevamo cenno risponderanno ai nomi di Candreva e Marchisio; più abituato il primo in quella posizione, solita grande disponibilità del secondo che prosegue nel suo girovagare tattico senza avere la possibilità di essere schierato nel suo ruolo naturale.
Dietro al confermatissimo Balotelli, cui si richiede comunque un maggior dialogo con i compagni, Alino Diamanti: è lui, per carisma e qualità, la chiave di volta dello scacchiere studiato da Prandelli. Con Supermario impegnato a distrarre il muro Thiago Silva, infatti, l’Italia punterà a rendersi pericolosa con inserimenti continui dettati proprio dal fantasista del Bologna (ancora per poco).
Pronti a subentrare nel caso si necessiti di scossoni, Giovinco e Cerci: due giocatori rapidi e di fantasia. Proprio mentre là fuori si respira la triste realtà.