Il racconto della realtà - come spiega uno degli autori, Daniel Costelle - tratta la “révélation” di una guerra devastante (il più grande conflitto armato della storia: 55 milioni di morti), ma non si limita al resoconto di questa tragedia da una prospettiva internazionale. “Apocalypse” è portatrice di un messaggio di speranza e di pace per le nuove generazioni: «Si tu veux la paix, connais la guerre» ha dichiarato Gaston Bouthoul, sociologo che ha guidato il team di esperti che hanno lavorato a questa monumentale e potente opera realizzata per France 2.
“Apocalypse” è anche la prima serie storica mai prodotta, basata su materiale d’archivio convertito in Hd e a colori: elementi essenziali, secondo la regista Isabelle Clarke, perché le immagini potessero coinvolgere i giovani. Il passaggio in Hd, necessario per ritrovare la qualità cinematografica perduta, è stato possibile grazie al restauro di pellicole in 35 e 16 mm che hanno subito una “mise en couleurs”, fedele dal punto di vista storico. Rimangono in bianco e nero, infatti, solo i documenti relativi alla Shoah.
Oltre 600 ore di filmati, frutto di una paziente e meticolosa ricerca effettuata negli archivi cinematografici pubblici e privati di tutto il mondo. Più della metà delle immagini impiegate era inedita. “Apocalypse”, oltre ad essersi guadagnato gli elogi delle più autorevoli testate internazionali è stato definito dal “New York Times” «One of those wonderful “Lest we forget” documentaries».