[Articolo a cura di Fede]
Attesi con trepidazione, ieri a “Verissimo”, i “The Kolors”, ma per poterseli gustare appieno bisogna rassegnarsi a fare penitenza, mettendosi calmi e tranquilli e sobbarcandosi pazientemente tutta la carrellata di personaggi “a misura” di Silvia Toffanin che precedono in scaletta, si va dall’intervista, con relative anticipazioni sul prosieguo, all’attrice Ariadna Gaya nel “cast” della “telenovela” spagnola “Il Segreto”, una serie che occupa sempre fin troppo spazio, all’interno della trasmissione, tanto che si è levato un coro di lamentele (inascoltato) di telespettatori sul Web, all’ospitata a Christian De Sica, in odore di (prossimo) cinepanettone, alla solita concessione all’immancabile cronaca “rosa” con il filmato delle nozze-bis con lo stesso uomo della “starlet” Samantha De Grenet e lacrime liberatorie di gioia del loro pargoletto, a seguire la “new entry” di “Squadra Antimafia” Giovanni Scifoni, quindi il “giochino” a squadre Vip presentato da Alvin e infine è il momento dei “The Kolors”, in chiusura.
La Toffanin fa il fatidico annuncio “E ora … Stash”, il “frontman” del gruppo, veloce, fa la sua brava passerella scendendo le scale fra due ali di pubblico entusiasta e plaudente e la raggiunge al centro della sala “Come sei alto” gli dice, non si può far a meno di notare che, stranamente, ha nominato solo lui (una dimenticanza casuale?), mentre magari sarebbe stato preferibile che dicesse “The Kolors” o, al limite “Stash e The Kolors”, infatti gli altri due componenti del trio scendono, timidamente, a loro volta, in un secondo tempo, inquadrati appena un istante da telecamere che sorvolano subito e vanno a prendere possesso dei loro strumenti musicali, ma, visto il totale disinteresse nei loro riguardi, ci si chiede, prossimamente li faranno accedere a uno studio dall’ingresso di servizio?
Accomodato di fronte alla compagna di Piersilvio Berlusconi, Stash si racconta disinvoltamente, naturalmente la conduttrice, che ha sempre dimostrato una spiccata predilezione per l’argomento capigliature e acconciature, cogliendo lo spunto irresistibile che ha davanti agli occhi, si sente in dovere di chiedergli della tinta del suo famoso ciuffo, che ora tende, almeno sembra, verso un colore da “Fata dai Capelli Turchini” (del collodiano “Pinocchio” ndr ), il cantante dice che è il risultato di una scommessa persa con gli amici e poi senza indugio si volge ad altro, parlando di lavorare molto sulla “riconoscibilità” della sua musica dalla prima all’ultima nota e di avere studiato degli “hook” (in inglese il significato è uncino, ndr), in questo caso i notissimi “wooh!ooh!”, di cui sono infarcite le canzoni della “band”, che ormai riconoscono dai bambini alle nonne; tanti sono stati i sacrifici affrontati, sottolinea, prima di poter emergere, con trasferte non certo indolori a Milano e Londra, un cd autoprodotto l’anno scorso, passato pressoché inosservato, le porte dei discografici sbattute in faccia sempre con la stessa antifona, infatti, sostenevano, era inconcepibile che dei ragazzi italiani cantassero in inglese e non li ritenevano abbastanza “pop”, fino al “treno” di Maria De Filippi, (su presentazione di Sarcina l’hanno scorso fra i tutor di Amici per la sezione canto, aggiungiamo noi ndr ) giunto ai primi di gennaio di quest’anno, quando ormai i tre stavano per emigrare in Inghilterra, a lei va tutta la sua e loro riconoscenza “Non è una discografica ma è più ‘rock and roll’ di chi lo fa per mestiere … La sua forza è sapersi immedesimare nello spettatore e capirne i gusti … Mi ha detto, ai provini, che non devo scimmiottare altri ma essere me stesso …”. Visto che Canale5 è una rete commerciale, arriva anche lo “spot” pubblicitario, infatti, imbeccato, “pro domo sua”, dalla Toffanin, Stash accenna di essere “testimonial” per “Premium on line”, che offre la possibilità di guardarsi partite, serie tv e altro su “smartphone” e “tablet” e include nel discorso i suoi compagni di avventura, Daniele e Alex, spiegando quali sono le loro preferenze su quella “pay tv”. Congedo in bellezza sulle note di “Why don’t you love me”, secondo singolo dei “The Kolors”, preceduto dall’ irruzione dei loro “fans”.
La Toffanin “incolore” come d’abitudine, veste di intervistatrice e per ironia della sorte, stavolta, aveva a che fare con un complesso che si chiama “The Kolors”, fortunatamente Stash è riuscito a “vivacizzare” e a dare la giusta “benzina”, un’espressione da lui usata spesso al posto di “carica”, alla conversazione, che ha lasciato, tuttavia, dei “sospesi”, sono mancate richieste sul loro “work in progress”, ossia su eventuali progetti discografici in cantiere e, quello che sta più a cuore ai “kolored”, sapere se partirà un “tour” nei mesi a venire in grado di toccare regioni e località non raggiunte nel periodo estivo immediatamente dopo l’”esplosione” ad “Amici”. Si rimane in fiduciosa attesa …