Di un librone zeppo di informazioni, alcune addirittura non mi erano note, e dei 4 cd della collaborazione dallica con Roberto Roversi, posto questo testo, appena mutato in abbinata alla musica dal Maestro. Canzone, “Statale adriatica, chilometro 220″, che Rca non volle inserire in “Automobili”, l’ultimo della trilogia Dalla-Roversi.
Al chilometro 220 ci aspettano ombre ombre e mille sentimenti,
l’asfalto della strada è una sabbia di conchiglie rare
ma non c’è al mondo posto più bello per fare l’amore
di quella trattoria dove allevano le quaglie vicino al mare
Al chilometro 220 la tabella di marcia è mantenuta,
c’è il tempo per la barba ma lo specchio si rompe in cento pezzi,
nel silenzio le orecchie fischiano dentro a un tempo sereno,
molti uomini con pazienza aspettano il passaggio di un treno
Al chilometro 220 si incrociano le strade del mondo
Stesa sull’erba c’è una ragazza bionda che conosco
dieci giovani merli le calano sul ventre di foglie
manderà scintille come la paglia in un giorno d’agosto
Al chilometro 220 finalmente qualcuno è vicino
Io ho moglie e figli (dice), non posso mai riposare
non riposo nemmeno la domenica di natale
anche a pasqua e al principio d’estate devo sempre andare
Al chilometro 220 ci avviciniamo al nostro appuntamento
Fermo la cisterna, con un fischio chiamo l’amico
dicono che l’amico l’altra notte è partito
non scendo, metto in moto e non mi volto indietro
Al chilometro 220 l’impatto è terribile come un colpo di vento
È uno scarabeo la macchina rovesciata nel fosso
brucia e sembra un tronco, un tronco arroventato,
corre corre la gente a guardare, il cielo rosso
Poi la vita torna a sorridere, la vita non può aspettare;
altri uomini arrivano e si guardano intorno
Un TIR con quintali di «bionde» dentro al rimorchio
suona, chiede strada, dentro una galleria scompare