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Stati Uniti andata e ritorno, per prevedere la salute dell’aria

Creato il 02 ottobre 2013 da Annovigiulia @AnnoviGiulia

Volevo girare un video su un problema ambientale e mentre guardo le ultime notizie, mi accorgo che l’Unione Europea ha dedicato l’anno 2013 all’aria. Abbiamo inquinato l’aria che respiriamo, e alcune malattie oggi molto diffuse prendono origine proprio dall’inquinamento.

Mentre cerco articoli scientifici riguardanti il tema, mi accorgo  che c’è una recente  pubblicazione condotta da un italiano. Il tema è quello di sfruttare voli aerei per creare dei modelli informatici, capaci di predire – un po’ come le previsioni del meteo – la distribuzione degli inquinanti atmosferici. Non è il caso di andare a intervistare il ricercatore?

Efisio Solazzo lavora in un centro di ricerca particolare: è un istituto europeo che, pur essendo dal punto di vista geografico in Italia, si colloca in territorio internazionale. Il posto è irraggiungibile con i mezzi pubblici, ma vale la pena visitarlo perché è a ridosso del lago Maggiore e gli fa da cornice la catena delle Alpi, bianca e maestosa.  Dopo un viaggio lunghissimo, che mi ha imposto una levataccia alle 5 del mattino, eccomi finalmente al Joint Resarch Center, presso Ispra. Passo i controlli come alla frontiera, lascio i miei documenti e vengo scortata fino al laboratorio di Efisio. Lungo la strada – sembra quasi una città – incontro gente che parla solo inglese o francese.

Efisio è un ragazzo preciso e professionale: ha letto le mie domande e si è preparato tutte le risposte in modo che fossero puntuali e prive di errori.  Il tema della mia intervista? È il modello matematico creato da Efisio e dal suo team per prevedere lo spostamento degli inquinanti: infatti, spesso questi sono trasportati dal vento lontano dal luogo di origine. Lo studio è di portata internazionale, ha coinvolto vari gruppi di ricerca e, per creare questo modello, ha utilizzato i dati raccolti durante i voli aerei tra l’Europa e gli Stati Uniti.

Siete curiosi di vedere come funziona? Guardate il video qui sotto.


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