Siamo tornati, tornati in Italia per le vacanze. Ho bisogno di tornare alla mia terra a percorrere luoghi che ho sempre percorso. A rivedere le case fatte di mattoni rossi. Per sentirmi a casa.
La gente qui parla italiano! Se vado in un negozio capisco tutto! Poi mi trovo solo con me stesso e penso … Mi accorgo che penso in tedesco! Com’è possibile? Mi era già capitato in passato ma in inglese, quando rimanevo all’estero per tanto tempo. In tedesco è la prima volta.
Da quasi quattro anni viviamo in Germania e facciamo le vacanze in Italia. Il nostro paese d’origine è sempre dentro di noi ma pian piano le barriere sfumano, diventano più sottili. Le due lingue stesse iniziano a fondersi, iniziano a confondersi nella mia mente, alcuni vocaboli mi sono più comodi in tedesco , sono più immediati e precisi. L’astrusa lingua teutonica inizia a diventare per alcuni tratti dolce.
Dolce? Come possibile? Allora ripenso a un’omelia sentita qualche mese fa. Non me la ricordo tutta, ma ricordo che il prete diceva che quando siamo in difficoltà Dio ci dice di andare da Lui. In tedesco quel ‘kommt zu mir’ ha iniziato a diventare un suono dolce alle mie orecchie è associato alla voce calda e amichevole del nostro prete. Che sia davvero così il Paradiso? Avremo la possibilità di apprezzare tutte le lingue , tutte le varie sfumature? Tutte le barriere saranno abbattute e senza senso?
La baraonda che alberga la mia anima fa si allora che la casa noi sia proprio una cosa definita. Tutto cambia e si evolve e questo vale per le abitudini, i modi di fare e tutto il resto. Abbiamo voluto rimpicciolire il mondo e il risultato è uno stato liquido permanente in cui nulla è definito e preciso. Salvagente? Non ce ne sono … Rimane solo una grossa felicità nel cuore e un sorriso.