“Nuove prove di esecuzioni sommarie e di gravi violazioni dei diritti umani” da parte dell’esercito e di milizie sue alleate nel conflitto contro l’organizzazione islamista Boko Haram sarebbero contenute in video e altre testimonianze acquisite da Amnesty International.
Secondo l’organizzazione non governativa, gli abusi sono stati commessi quest’anno nello Stato nord-orientale di Borno.
I colpevoli, sottolinea Amnesty, “sembrano far parte dell’esercito o di milizie note come Civilian Joint Task Force”.
In una nota i comandi militari della Nigeria hanno sostenuto di “prendere seriamente in considerazione” le accuse di Amnesty e di volerne “verificare la veridicità.
Se è vero che non bisogna fare sconti di nessun tipo agli uomini di Boko Haram, che uccidono, devastano interi villaggi, sequestrano e praticano ogni forma di violenza nei confronti delle vittime, è altrettanto vero che bisogna fare giustizia rispettando le leggi.
E questo anche in Nigeria.
Si ventila da parecchio tempo della brutalità gratuita dei militari e delle forze di polizia, i quali in questo modo alimenterebbero ancora di più malcontento e rabbia tra la popolazione civile.
La legge del "taglione",per altro desueta dopo millenni, non risolve.
Ora, a quanto pare, ci sono prove oggettive di comportamenti gravemente lesivi della dignità della persona .
Ci si augura, pertanto, che le autorità preposte facciano realmente il loro dovere come affermano di volere fare.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)