Lo Stato di Zamfara, nell’area nord-occidentale della Nigeria è uno tra i tanti connotato oltre che dalla povertà manifesta dei suoi abitanti anche da una elevata mortalità infantile ,connessa alla presenza di miniere d’oro nella zona.
Sono miniere in cui lavorano parecchi minori che, molto spesso, muoiono per avvelenamento da piombo.
E questo accade tanto nelle cittadine che nei villaggi rurali dello Stato.
L’acqua, infatti, è un terribile conduttore di questo veleno e le falde acquifere dell’intero territorio sono fortemente inquinate.
Bagega, per esempio, uno di questi villaggi , è stato tra quelli maggiormente colpiti perché le polveri di piombo si spandono, portate dal vento, persino sui muri stessi delle abitazioni.
Così non è necessario avere lavorato in miniera per essere colpiti nella persona fisica.
Se i bambini sono i primi a capitolare, in quanto sono i più indifesi per le basse difese immunitarie, anche fra gli adulti si è registrato in passato e si registra, periodicamente, un certo numero di decessi o magari di casi gravi di febbri, di perdita di coscienza e di cecità.
Solo tra il 2010 e il 2011, in base a dati attendibili, ci sono state 400 vittime oltre a centinaia di ricoveri ospedalieri.
La buona notizia di questi giorni è lo stanziamento di una consistente somma di denaro, da parte del Governo centrale, pari a tre milioni di dollari.
Questa cifra verrà utilizzata per disinfestare, per quanto possibile, le aree maggiormente inquinate.
E l’iniziativa ,ovviamente, ha ricevuto subito il plauso delle organizzazioni non governative (Ong), quelle che si battono per il rispetto dei diritti umani.
E’ chiaro che l’intervento non sarà risolutore in toto ma apporterà, per il momento, senz’altro un po’ di sollievo almeno temporaneo.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)