Nuven Nuvenca mammet è prenaha fatt nù figl e se chiamma Michelen'à fatt nat e se chiamma Carlucciomammet ten o cor è ciuccioChe poi la Novena, a ben vedere, non è che significasse qualcosa; una serie di parole quasi a caso che tutte insieme parevano avere un potere ipnotico; una serie di parole quasi a caso da imparare e ripetere insieme agli zampognari, chi la cantava, chi la accompagnava con la zampogna, questo suono triste e malinconico(ca mammet è prena)ma di una malinconia dolce, e bella anche, perchè precedeva la Festa(a fatt nù figlio e se chiamma Michele)La potevi imparare a memoria e cantarla tu, per strada, e gli zampognari ti accompagnavano con la musica; potevi cantarla tu ma la dovevi sapere tutta sennò che fai, interrompi la novena? e poi si accendono i fuochi, a Natale, i fuochi per strada col legno di pino che tutta Napoli è piena, di pini e di fuochi, che il legno di pino gia è profumato, resina profumata, ma gli scugnizzi ci buttano dentro pure le pigne, ancora verdi, che fanno fumo e profumo; e gli zampognari scendono dalle montagne a cantare la novena, ad annunciare che stava arrivando Natale(nà fatt n'at e se chiamma Carluccio)Pure le scorze di aranci e mandarini ci potevi buttare, nel fuoco; certo che quel fuoco, pieno di resina profumata, pigne, aranci e mandarini, il profumo lo sentivi fino all'ultimo piano, mica solo nei bassi, per tutta Napoli lo sentivi; che comunque freddo grosso a Natale non lo faceva ma il cielo, il cielo gia a novembre s'imbruniva, diventava grigio, non nuvoloso , solo grigio, cambiava colore il cielo e il mare pure; sembrava, che ne so, aria di neve, neve che però a Napoli non cadeva mai, dava solo l'impressione, per il cielo, capito, che si scuriva, quasi lo sentivi, l'odore della neve, odore di mare e neve ma dimmi tu dove mai lo puoi sentire; mare e neve e arance e fuochi profumati; Che poi grosso freddo a Napoli non è che lo faceva, le finestre un poco aperte sempre le tenevi e che ne so, stavi a scuola? e all'improvviso sentivi le zampogne e gli scugnizzi e allora spalancavi le finestre e lo sentivi, sentivi odore di neve, di mare e di neve e arance e fuochi profumati.Stava arrivando Natale(Mammet ten o core è ciuccio)Magazine Società
Nuven Nuvenca mammet è prenaha fatt nù figl e se chiamma Michelen'à fatt nat e se chiamma Carlucciomammet ten o cor è ciuccioChe poi la Novena, a ben vedere, non è che significasse qualcosa; una serie di parole quasi a caso che tutte insieme parevano avere un potere ipnotico; una serie di parole quasi a caso da imparare e ripetere insieme agli zampognari, chi la cantava, chi la accompagnava con la zampogna, questo suono triste e malinconico(ca mammet è prena)ma di una malinconia dolce, e bella anche, perchè precedeva la Festa(a fatt nù figlio e se chiamma Michele)La potevi imparare a memoria e cantarla tu, per strada, e gli zampognari ti accompagnavano con la musica; potevi cantarla tu ma la dovevi sapere tutta sennò che fai, interrompi la novena? e poi si accendono i fuochi, a Natale, i fuochi per strada col legno di pino che tutta Napoli è piena, di pini e di fuochi, che il legno di pino gia è profumato, resina profumata, ma gli scugnizzi ci buttano dentro pure le pigne, ancora verdi, che fanno fumo e profumo; e gli zampognari scendono dalle montagne a cantare la novena, ad annunciare che stava arrivando Natale(nà fatt n'at e se chiamma Carluccio)Pure le scorze di aranci e mandarini ci potevi buttare, nel fuoco; certo che quel fuoco, pieno di resina profumata, pigne, aranci e mandarini, il profumo lo sentivi fino all'ultimo piano, mica solo nei bassi, per tutta Napoli lo sentivi; che comunque freddo grosso a Natale non lo faceva ma il cielo, il cielo gia a novembre s'imbruniva, diventava grigio, non nuvoloso , solo grigio, cambiava colore il cielo e il mare pure; sembrava, che ne so, aria di neve, neve che però a Napoli non cadeva mai, dava solo l'impressione, per il cielo, capito, che si scuriva, quasi lo sentivi, l'odore della neve, odore di mare e neve ma dimmi tu dove mai lo puoi sentire; mare e neve e arance e fuochi profumati; Che poi grosso freddo a Napoli non è che lo faceva, le finestre un poco aperte sempre le tenevi e che ne so, stavi a scuola? e all'improvviso sentivi le zampogne e gli scugnizzi e allora spalancavi le finestre e lo sentivi, sentivi odore di neve, di mare e di neve e arance e fuochi profumati.Stava arrivando Natale(Mammet ten o core è ciuccio)Possono interessarti anche questi articoli :
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