Tutto il mondo rende onore al Grande Visionario, Steve Jobs, morto all’età di 56 anni. Ognuno lo ricorda a modo suo, e più sotto trovate il punto di vista indiano espresso dal Times of India. Ma prima di esaminare il curioso articolo indiano, permettetemi una confessione: sono sempre stato innamorato della filosofia di Steve Jobs e della “sua”Apple, il piccolo David che ha sempre sfidato il gigante Golia di Seattle, cioè il quasi-monopolio di Microsoft sul mondo dell’informatica. La diversità di Steve Jobs, la sua creatività e la sua visionarietà sono state alcune delle qualità migliori della nostra epoca, e hanno prodotto non solo una marea di iPod, iMac, iPhone e iPad, ma anche – non dimentichiamolo – i cartoon digitali della Pixar (a partire da “Toy Story”) e molto altro.
Perciò sono andato a rivedermi su You Tube – e consiglio a tutti voi di farlo – il magnifico discorso che Steve tenne nel 2005 all’Università di Stanford (che aveva abbandonato senza laurearsi), discorso che termina appunto con il celebre motto “stay hungry, stay foolish”: “restate affamati, restate folli”. Ecco qui sotto il video (che ha i sottotitoli in italiano).
Nel discorso sopra citato Jobs ricorda di quando all’università andava a mangiare nel ristorante degli Hare Krishna. In effetti, da vero “figlio degli anni Settanta”, Jobs provò anche una fascinazione per l’India. E non a caso il Times of India, in questo articolo intitolato Steve Jobs, the monk who left India to make i-products, ricorda il ragazzo che negli anni Settanta andò in India a cercare l’illuminazione frequentando il guru Neem Karori Baba. Il giovane Steve rimase però deluso sia dall’India (che trovò poco “spirituale”) sia dal guru, e tornò indietro deciso a cambiare il mondo con ben altri mezzi: la tecnologia. Il sogno indiano di Steve si era infranto ma ne era nato un altro. Un guru lo aveva deluso ma lui stesso sarebbe diventato – nel suo campo – un guru.
Noi non sappiamo cosa sarà la Apple di domani – e non sappiamo nemmeno se ci piacerà – ma sappiamo chi è stato e che cosa ci ha trasmesso Steve Jobs, il drop-out mai laureato: “stay hungry, stay foolish”.
Ciao, Steve.