Stazione Orbitante

11 Marzo 2008
Penso che in un futuro non troppo lontano,spinti dagli enormi problemi socio/economici e politici,nonchè ambientali e sanitari,una corrente di idee non certo nuove si estenderà sul nostro insignificante pianetucolo.Vista la tendenza ad aumentare di numero e la riduzione delle zone abitabili e coltivabili causa sia del sovraffollamento che dell'inquinamento,le risorse non basteranno a tutti e vi saranno estinzioni animali programmate e guerre civili tra chi potrà avere un luogo dove vivere,dell'acqua e del cibo.Ben presto i politici e gli scienziati corrotti,nonchè esponenti delle politiche rivelate(religioni),teologi,giornalisti e savonarola,grideranno alla rivolta della natura ed impugneranno la sacrosanta arma dell'evoluzione.L'evoluzione della specie sarà bloccata dalla specie stessa poichè arrivati ad un livello di selezione naturale troppo basso per fungere da vero discriminante.La soluzione proposta sarà dunque la SELEZIONE ARTIFICIALE.
E presto tutti daranno ragione a questo sterminio autorizzato e si renderanno complici delle più grande strage dell'umanità che si sia mai verificata.
Dal punto di vista evolutivo potrebbe anche funzionare,ma sembra solo un abominio e,visto da chi spera di essere evoluto,non è che la soluzione che solo un primate potrebbe adottare per scappare ad un problema a cui si tornerebbe ben presto.
Scopare meno o più protetti,non creare disomogeneità sociali che costringano alla proletarizzazione,non creare culti ipocriti in cui uccidere per il tuo dio è santità mentre metterti un preservativo è offesa alla vita,destinare le proprie energie economiche alla ricerca di fonti rinnovabili ed ecosostenibili e alla colonizzazione spaziale invece che alle guerre,sarebbero state soluzioni troppo difficili da realizzare?
Sono pienamente convinto che tutto ciò che ho scritto sia possibile in un futuro nemmeno troppo lontano,vi prego di non contestare per partito preso,ma di riflettere sul pericolo di un Nazismo Genetico di ripiego come soluzione del sovrappopolamento e dell'incapacità umana di gestire le proprie risorse con equilibrio.