E, tra l'altro, posso anticiparvi che non sarà l'ultima.... Ma andiamo con ordine.
Steampunk Junk n°5: Ember, il Mistero della Città di Luce
TITOLO ORIGINALE: City of Ember
TITOLO ITALIANO: Ember, il Mistero della Città di Luce
ANNO DI USCITA: 2008
DURATA: 95 min.
INTERPRETI PRINCIPALI: Saoirse Ronan, Harry Treadaway, Bill Murray, Tim Robbins, Martin Landau
Innanzitutto voglio mettere le mani avanti, dichiarando che questo film non è proprio proprio steampunk allo stato puro. Dovendo etichettarlo in maniera precisa... Uhm... Potrebbe essere... hydroelectric punk? Più o meno.Sì perchè il film narra le vicende della città sotterranea di Ember, costruita per tenere i suoi abitanti al sicuro da una non meglio precisata catastrofe che avrebbe sconvolto la Terra, annientando l'umanità. In vista di questa catastrofe, i Costruttori di Ember crearono questa città, che avrebbe resistito nel sottosuolo, con riserve di energia, cibo e quant'altro per 200 anni. Agli abitanti di Ember, nel corso di questi due secoli, sarebbe stata tenuta nascosta l'esistenza di un "mondo di fuori", così da evitare la tentazione di varcare i confini della città prima del tempo. La verità sarebbe stata custodita, insieme alla metà di una sorta di chiave magnetica, all'interno di una scatoletta di metallo dotata di una serratura a tempo.
tic-tac tic-tac tic-tac...
Ogni sindaco di Ember avrebbe ricevuto, dalle mani del suo predecessore, la scatola di metallo contenente il segreto della città, e le istruzioni per far uscire la popolazione. Perchè, naturalmente, al termine dei 200 anni la città sarebbe stata ormai "in scadenza": generatore energetico malfunzionante, tubature usurate, riserve di cibo in esaurimento ecc.Il problema è che, ad un certo punto, con la morte in circostanze misteriose del settimo sindaco di Ember, la scatola di metallo va perduta. Gli anni passano, e persino il ricordo dell'esistenza di questa scatola si perde, mentre il timer continua inesorabilmente il suo conto alla rovescia...Finché non arriva alla fine.E la scatola si apre.Ma nessuno è lì per accorgersene.E la vita in Ember continua, con il cibo che scarseggia, i blackout che si fanno sempre più lunghi e più frequenti, e il sindaco (un ottimo Bill Murray) che ha fiutato qualcosa che cerca il modo di andarsene, portando con se più provviste che può.A ritrovare la scatola e a cercare di svelarne il mistero, ci penseranno due ragazzi, nati e cresciuti ad Ember: Lina (Saoirse Ronan) e Doon (Harry Treadway).
Il film in sé non è malaccio, ha delle cose interessanti. Due su tutte: l'ambientazione e la recitazione di quasi tutto il cast. Cominciamo con il pro che ha fatto sì che questo film finisse nella rubrica: l'ambientazione.
L'azione si svolge nella città sotterranea di Ember, che mantiene le sue "funzioni vitali" grazie ad un enorme generatore di corrente. Poco più su ho definito Ember un film hydroelectric punk, perchè in effetti il generatore è mantenuto in funzione dall'energia generata dal fiume sotterraneo che scorre proprio sotto la città. Il generatore fornisce alla città la corrente elettrica, senza la quale i cittadini si troverebbero a vivere nel buio più totale: non dimenticatevi che siamo a centinaia di metri sottoterra.
qualcuno si aggira solitario per la città...
Nonostante ci troviamo, presumibilmente, intorno all'anno 2300, la tecnologia con cui è costruita Ember, e di conseguenza il suo aspetto e il suo funzionamento, sono meravigliosamente retrò, e questo rende l'ambientazione gradevolissima. La luce delle migliaia di lampadine elettriche, la rete di tubature, la zona caldaie, l'architettura dei palazzi, insomma, tutta Ember ha un aspetto caldo, rassicurante, un po' vintage. Il 50% del film secondo me lo fa questo.
Certo, quando il film inizia ci troviamo allo scadere dei duecento anni, quindi la città sta letteralmente cadendo a pezzi: le tubature sono rattoppate, le scorte alimentari scarseggiano, ci sono frequenti blackout e certi "mostri" si avvicinano sempre di più alla città in cerca di cibo. Un'altra cosa interessantissima (seppure totalmente assurda e poco credibile) è il fatto che i giovani, una volta raggiunta una certa età, scelgano il loro mestiere affidandosi al caso, cioè estraendo da un sacchetto dei bigliettini.
Per quanto riguarda il cast, non c'è quasi nulla da dire: sono tutti attori estremamente bravi. Bill Murray non ha certo bisogno di presentazioni, e credo neppure Martin Landau. In mezzo a tutti spicca la straordinaria giovane protagonista, Saoirse Ronan, attrice irlandese... Beh, bella e brava. Ho qualche dubbio sul protagonista maschile, Harry Treadaway, che ha una faccia da torsolone incredibile...
Dopo Ember, ha recitato (bene) anche in Houdini e in Amabili Resti, di cui mi hanno parlato benissimo in molti.
Dunque Ember è un gran film? No. Purtroppo il film ha due grandi pecche, che contribuiscono a renderlo tutto sommato una pellicola poco più che mediocre.
Prima pecca: la mancanza di un antagonista. Sì, il sindaco (Murray) è cattivo. Ma alla fine neanche troppo, in realtà non vuole il male dei personaggi, vuole solo il bene per se stesso. E poi Murray è inguaribilmente simpatico. Anche la "scadenza" della città non sembra una vera e propria minaccia, come invece dovrebbe essere. I blackout creano qualche minuto di panico, ma nulla più, così lo spettatore non ha mai la sensazione che i protagonisti siano realmente in pericolo, e questo fa perdere attenzione e interesse nella vicenda. Peccato.
Seconda pecca: la brevità del film, che dura praticamente un'ora e mezza, impedisce un approfondimento psicologico degno di questo nome su qualsiasi personaggio, protagonisti compresi. A parte Lina (Ronan), tutti i personaggi sembrano macchiette (Sul, il sindaco, il padre di Doon, Slooper) oppure quasi del tutto inutili, necessari solo a "mandare avanti la storia".
Questo non so se è un peccato, magari un film più lungo avrebbe evidenziato altri problemi, so solo che, alla fine, mi ha lasciato uno spiacevole senso di... "Ma come... di già?"