Questa frase di Montesquieu coglie in profondità uno degli argomenti, e sono diversi, che questo autore, che personalmente considero tra i migliori nel panorama attuale, vuole portare alla nostra attenzione attraverso la lettura di questo libro, il quale ha veramente tante chiavi di lettura da poter soddisfare anche il lettore più esigente.
Cominciamo con il dire che questa è una splendida storia di fantasia piena di azione ed avventura. Ipotizziamo che, all’improvviso ed in modo assolutamente fortuito, alcuni uomini e donne mutino ed acquisiscano dei poteri che li rendono diversi: possono manipolare il fuoco, la luce, i metalli, le percezioni visive, le menti degli esseri umani rimasti normali. Il racconto non spiega in modo compiuto perché questo sia avvenuto – la comparsa della stella Calamity sembra troppo semplicistica… – una cosa però è certa: una mattina l’intera umanità si era ritrovata divisa in due, da una parte i pochi che avevano acquisito questi poteri e dall’altra tutti gli altri.
Dal rendersi conto di poter soggiogare chi è più debole al voler dominare in modo dittatoriale chi non può ribellarsi, il passo è breve; ed ecco che, in brevissimo tempo, il genere umano “butta via” secoli di lotte sul fronte dei diritti civili e di ogni legge morale.
David, il protagonista principale del racconto, è solo un bambino quando assiste all’assassinio del padre, momento in cui Steelhearth, un potentissimo mutante, annette la città di Chicago. Miracolosamente scampato alla strage, sopravvive a stento alla stregua di uno schiavo, avendo come unica ragione di vita quella di trovare un modo per combattere la dittatura di questi esseri rinominati Epici.
Io so meglio di chiunque altro che non verranno eroi a salvarci. Non esistono Epici buoni. Nessuno di loro ci protegge. Il potere corrompe, e il potere assoluto corrompe assolutamente. Viviamo con loro. Cerchiamo di esistere malgrado loro. Una volta promulgato l’Atto di Capitolazione, molte persone hanno smesso di lottare. In alcune zone di quelli che ora vengono chiamati gli Stati Spezzati, il vecchio governo detiene ancora un minimo di controllo. Permettono agli Epici di fare ciò che vogliono e cercano di andare avanti come una società menomata. Ma in molti posti regna il caos e non esiste più alcuna legge.
Gli unici che si oppongono attivamente a questa schiavitù, e lottano per riconquistare la libertà e la dignità che ogni persona dovrebbe avere, sono gli Eliminatori, un piccolissimo gruppo di uomini e donne che stringendo i denti e, in chiara inferiorità di mezzi e forze in campo, cercano di uccidere gli Epici. David sa che da solo non sarà in grado di far nulla e che loro sono l’unica speranza di poter sovvertire la situazione, però c’è un grande problema a monte di tutto: come fare per farsi accettare? Come fare per riuscire a contattarli?
Con la maestria che lo contraddistingue, Sanderson riesce a farci “vivere” in questo fosco futuro, dove regna la notte nei cuori e negli occhi. Vivremo empaticamente, con David ed i suoi nuovi amici, inseguimenti al cardiopalma, il dolore di perdere persone care, i dubbi sul futuro, la speranza che, nonostante le sconfitte, non si vuole dichiarare vinta.
Come sempre, l’autore, oltre ad un bel libro da leggere, ci offre anche l’opportunità di farci, e nel caso di approfondire, domande che è sempre doveroso porci: cos’è che fa di noi uomini, o donne, di valore? Che senso ha la vita che viviamo? E, nel caso, come scegliamo di vivere? Strisciamo o camminiamo a testa alta? Per certi valori vale la pena anche di morire… Già in Elantris (ma gli stessi temi li ritroviamo anche nella Saga di Mistborn), Sanderson ipotizza situazioni politiche e sociali tiranniche e di degrado, ed il suo messaggio è chiarissimo: la vita di ognuno di noi ha un senso se siamo liberi nel corpo e nello spirito; liberi di vivere come desideriamo, di amare, di sognare.
“Continuiamo così” disse Prof. “Il nostro lavoro è tagliar via la carne infetta. Solo allora il corpo inizierà a guarire… ma prima farà parecchio male.” “Ma…” Prof si voltò verso di me e vidi qualcosa nella sua espressione. Una profonda spossatezza, la stanchezza di una persona che combatteva una guerra da molto, moltissimo tempo. “È bene che tu pensi a questo, figliolo. Che tu rifletta. Che ti preoccupi. Che resti sveglio la notte, spaventato per le vittime della tua ideologia. Ti farà bene realizzare il prezzo della lotta. Ma devo darti un avvertimento. Non ci sono risposte da trovare. Non ci sono scelte buone. La sottomissione a un tiranno oppure caos e sofferenze. Alla fine io ho scelto la seconda opzione, anche se mi piange il cuore farlo. Se non lottiamo, l’umanità è finita. Diventeremo lentamente le pecore degli Epici, schiavi e servitori… immobili.”
Un libro che potrà piacere ad una fascia molto ampia di lettori: ai ragazzi, che ritroveranno tematiche e situazioni degne dei migliori fumetti Marvel, ma anche a tutti quei lettori che amano un bel libro di fantascienza con una trama solida, piena di colpi di scena e di azioni spericolate… non per nulla, una delle parti più esaltanti è quella di una fuga in motocicletta dove ho dimenticato addirittura di respirare!
Personaggi veri e carismatici, sentimenti ed emozioni forti, pathos, avventura… cosa volere di più?