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SteelSeries Stratus XL - Recensione

Creato il 04 febbraio 2016 da Lightman

Lo Stratus XL è un controller prodotto da Steelseries compatibile sia con i sistemi Windows che Android, che grazie al collegamento Bluetooth rappresenta un'ottima soluzione wireless per entrambe le piattaforme.

SteelSeries Stratus XL - Recensione SteelSeries Stratus XL - Recensione

Alessandro "Neon" Mazzega prende confidenza fin da tenera età con pad e tastiera e si appassiona rapidamente al mondo dei videogiochi, lavorando come giornalista sulle principali realtà online e occupandosi di sviluppo, attualmente in Forge Reply. Bassista fallito, ha ormai venduto lo strumento per passare dietro al microfono, sia per cantare che per condurre il podcast Gaming Effect. Cercatelo su Facebook, su Twitter e su Google Plus.

In ambito PC il controller di Xbox 360 è praticamente diventato uno standard e ancora oggi, a distanza di anni dall'uscita di Xbox One, il gamepad fornito in bundle con la più recente console di Microsoft fatica a prenderne il posto.
Sarà perché quel controller era solido, comodo e abbastanza economico, soprattutto nella sua versione con cavo USB.
Esistono però svariate alternative che concorrono al trono di re dei gamepad per PC: la prima arriva da Microsoft stessa, con il controller Elite, costoso ma ricco di funzioni aggiuntive e prodotto con materiali di alta qualità, e la seconda da Valve, con l'atipico Steam controller, molto innovativo ma che richiede un certo periodo di adattamento e dedizione per riuscire ad utilizzarlo al meglio.
Un terzo incomodo è il controller Stratus XL di Steelseries, che ha dalla sua alcune funzionalità particolari, nonché la compatibilità che si estende anche ad Android.

Ibrido riuscito

Appena estratto dalla confezione, la prima caratteristica di Stratus XL che si nota è la forma, molto convenzionale e che ricorda la maggior parte dei controller di successo degli ultimi cinque anni: la parte inferiore ha le classiche protuberanze ergonomiche e i due indici si posizionano subito in modo molto naturale sui grilletti analogici inferiori.
La particolarità, però, risiede nelle levette analogiche: per una forma del genere ci si aspetterebbe di trovare gli stick fuori asse come sui controller Microsoft, invece Stratus XL ha le levette nel più tradizionale stile Sony, quindi in linea e nella parte inferiore del controller.

SteelSeries Stratus XL - Recensione

Ecco quindi che i pollici finiscono subito su d-pad e tasti frontali, mentre bisogna abbassarli per raggiungere gli stick, discretamente alti e dotati sulla sommità di una copertura anti scivolo in gomma che funziona molto bene, malgrado sia meno morbida di quella presente su altri controller.
Chiudono l'offerta dei pulsanti i due bumper superiori, dalla corsa breve e senza alcun click udibile, e tre tasti frontali posti al centro, che ricordano molto i classici Start, Back e pulsante Xbox.
Girato sottosopra il controller si nota lo sportellino delle batterie, che ammontano a due Stilo standard fornite nella confezione, e che permettono il collegamento del controller tramite Bluetooth. Il protocollo utilizzato è quello standard, quindi non è necessario alcun dongle come nel caso del controller di Xbox One su PC: basta avere un PC dotato di connessione Bluetooth, ormai di serie su molte schede madri e portatili, e procedere alla sincronizzazione.
Per far ciò si sfrutta un piccolo pulsante posto tra i due dorsali superiori: tenendolo premuto il controller attiva la modalità di pairing, facendo lampeggiare in maniera ritmica i quattro piccoli led rossi posti frontalmente in alto. Una volta accettata la connessione tramite Windows è possibile utilizzare il controller.

SteelSeries Stratus XL - Recensione

È però consigliato il download e l'installazione del software Steelseries Engine 3, utile per configurare tutta una serie di parametri come la sensibilità dei grilletti o la zona morta degli stick analogici, in modo da adattare il controller alle proprie esigenze nel minimo dettaglio.
Infine, i led che si attivano durante la prima sincronizzazione servono anche per mostrare il livello di carica della batteria, da verificare premendo un altro piccolo tasto posto a fianco di quello di pairing.

Prova su strada

Inizialmente il modello utilizzato per la prova si è completamente rifiutato di funzionare, con frequenti disconnessioni. Una volta attivato il software Engine 3 è stato però individuato un aggiornamento del firmware che ha risolto completamente ogni anomalia. Per l'update è bastato aprire lo sportellino delle batterie, rimuoverle e connettere il controller al PC con un cavo micro USB, grazie alla piccola porta nascosta; la procedura è stata molto breve e una volta riattivato il controller la stabilità della connessione è diventata assoluta.
Il software fornito da Steelseries ha poi il pregio di rendere Stratus XL compatibile con tutti i giochi che funzionano con un controller Xbox: basta aprire Steam, anche in modalità Big Picture, per iniziare a giocare.
Abbiamo quindi provato il controller con numerosi giochi, partendo da quelli più tranquilli fino ad arrivare a titoli action nei quali il sistema di controllo può davvero fare la differenza. Il recentissimo Oxenfree si è dimostrato molto comodo da giocare con lo Stratus XL: grazie alle scelte di dialogo mappate su tre tasti frontali, il sistema con il quale è possibile gestire le conversazioni ideato dai ragazzi di Night School Studio ha funzionato al meglio.
Abbiamo quindi provato l'ultima build di The Long Dark, tornando tra le gelide lande canadesi. Il controller ha nuovamente offerto una buona risposta, anche grazie al profilo specifico per gamepad che il team Hinterland Games ha aggiunto alcuni mesi fa e ottimizzato per l'uscita della versione Xbox One del gioco.

SteelSeries Stratus XL - Recensione

Infine abbiamo provato una run a Nuclear Throne, nel tentativo di completare il gioco al primo colpo, dopo parecchie settimane di inattività.
L'uso di un controller modifica di fatto l'impostazione di gioco rispetto a mouse e tastiera ma la reattività è comunque buona, segno che gli stick analogici sono di qualità, mentre la corsa dei grilletti si è dimostrata leggermente troppo lunga, almeno in questo caso specifico.
Per completezza abbiamo quindi sincronizzato il controller con uno smartphone Android, nello specifico un Samsung Galaxy S6; in questo caso non è necessario alcun software specifico e la connessione si è subito dimostrata stabile.
Molti giochi per Android supportano il gamepad e ci siamo nuovamente immersi nel terzo livello di Land's End, titolo per Gear VR che abbiamo avuto modo di recensire qualche tempo fa, constatando che il controller funziona correttamente anche sul sistema operativo di Google, senza dover configurare assolutamente nulla di particolare.

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