Stefania Bonaldi e un tram che si chiama partito

Creato il 27 maggio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

C’è un precedente curioso: cinque anni fa Stefania Bonaldi, candidata nella lista Viva Crema viva con Walter Della Frera a sostegno di Gianni Risari candidato, poi sconfitto da Bruttomesso, venne eletta consigliere comunale. Dopo sei mesi però lasciò il gruppo consiliare e entrò in quello del Pd “e divenne capogruppo, subito”, ricorda Antonio Agazzi, che pare colpito dalla maledizione di chi cambia partito. E’ successo anche a Alex Corlazzoli, che alle primarie ha votato non per Coti Zelati ma per Stefania Bonaldi. Era già uscito da Sel anche se il Pd non lo sapeva.

Tornando al caso della neoeletta Bonaldi, seguita da Walter Della Frera, Antonio Agazzi (Pdl, capogruppo della lista Agazzi sindaco, ora all’opposizione) nota che i partiti “vengono utilizzati da Stefania Bonaldi: stessa sorte è capitata ai partiti di sinistra, che hanno dato un apporto di voti consistente. Lei invece di ringraziarli li ha scaricati. Senza i voti di Sel io sarei arrivato al ballottaggio”.  Anzi “Sel e FdS sono stati usati come un tram”. Allo stesso modo, criticamente, Agazzi constata che Corlazzoli è entrato e uscito da Sel.

Dopo diversi anni sembra che Stefania Bonaldi sia al sicuro. Al punto da aver creato “un monocolore – attacca Agazzi – Non so chi abbia la tessera e chi no. Tutti quanti gli assessori erano candidati nelle liste sostenute dal Pd e riconducibili al Pd”.

p.z.

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