Stefano Russo nasce in Sicilia e comprende fin da subito che quest’isola sarà fonte di ispirazione per i suoi progetti professionali, poi confluiti nella nascita di “Russo Design”, nel 1994.
"Un’isola ricca di energia e con una straordinaria natura che regala spunti e suggestioni straordinarie" così uno dei jewellery designer più noti descrive la sua terra.
Intervistando Stefano Russo ho percepito l’esistenza di un legame profondo, quasi viscerale, tra lui e la terra, un continuo relazionarsi con il micro e macrocosmo per immagazzinare tutto ciò che la natura ha da offrire. Medesima cosa avviene nella scelta dei materiali per le sue creazioni: Russo è in continua ricerca dell’equilibrio tra la funzionalità e l’estetica. Da amante della natura si dedica ad un’analisi accurata delle risorse che il pianeta offre e sfrutta le energie sempre con cognizione di causa.
Di esperienze lavorative e ottime collaborazione ne ha accumulate tante, basta citarne alcune per comprendere il livello di professionalità di questo designer: Swatch, Prada, Diesel, Gemma Gioielli e Louis Vuitton. Tra i traguardi più importanti Stefano Russo ricorda la vendita dello Skin Pavè della Swatch o l'ottimo feedback ottenuto nel 2007 con la vendita di quattro milioni di pezzi in tutto il mondo degli occhiali da sole by Prada. Oggi si dedica ad una collaborazione per una clientela decisamente di nicchia con il luxury brand Louis Vuitton, abbandonando la vendita capillare e prediligendo la qualità ed il lavoro di ricerca offerti solo nei 460 stores LV.
I suoi prossimi progetti? Creare accessori funzionali e non solo estetici per l’uomo, oggetti che oltre a far apparire siano utili, di supporto e di interazione per chi li indossa. Chissà se l’ispirazione gli arriverà dalla frenetica Milano o dalla romantica Parigi, città in cui Stefano Russo vive. Lui non dà limiti ai suoi canali intuitivi e si predispone ad accogliere ogni tipo di intuizione da qualsiasi fonte naturale.
Stefano Russo incoraggia i giovani a dedicarsi ai vecchi lavori artigianali che si stanno estinguendo ma che un tempo erano il fiore all’occhiello dell’Italia. Nell’affermare che l’Oriente è il futuro produttivo, pone l’attenzione sul significato che la Cina, terra orientale per eccellenza, dà alla parola più attuale: Crisi. Crisi come difficoltà/opportunità e lui ovviamente, calvalcando l'onda dell'ottimismo, decide di valorizzare la seconda definizione… in poche parole ogni impedimento è giovamento!