“A che punto siamo quindi?” Lo abbiamo chiesto a Giusi Micela, direttrice dell’INAF di Palermo e attuale chair annuale del programma: “Questo quinto incontro della collaborazione GAPS si sta dimostrando molto costruttivo e vivace. I dati raccolti finora indicano la presenza di un gran numero di pianeti. Abbiamo discusso i dettagli delle tecniche usate per essere sicuri che si tratti di veri pianeti ed escludere quindi segnali spuri. Dall’esito della discussione avuta sono abbastanza sicura di potere promettere presto l’annuncio della scoperta di nuovi pianeti!”.
A Capodimonte si sono riuniti quasi quaranta ricercatori italiani afferenti a diverse sedi INAF, da Torino a Palermo passando per Trieste, Padova, Milano, Bologna, Napoli, Catania fino, ovviamente, a La Palma, Canarie, dove ha sede la Fundación Galileo Galilei con il nostro telescopio nazionale. Presente anche una nutrita pattuglia di astronomi spagnoli. Ogni sei mesi i ricercatori afferenti al programma si riuniscono per presentare e discutere gli ultimi risultati. Chiediamo a Elvira Covino, dell’INAF di Capodimonte, quali sono le sue previsioni per il prossimo futuro: “La qualità dei dati che riusciamo a ottenere con uno strumento di punta qual è HARPS-N è dimostrata già dai primissimi risultati pubblicati dal gruppo GAPS (Identikit di Sistemi Planetari e Un Saturno contromano)e verrà a confermata dai molti altri nuovi, su cui stiamo lavorando attualmente, che seguiranno a breve”.
L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte è uno dei 12 osservatori astronomici che, assieme a 4 istituti di astrofisica spaziale, costituisce l’INAF – il nostro ente nazionale per la ricerca astronomica e astrofisica da terra e dallo spazio. Nel 1812 fu posata la prima pietra del Real Osservatorio Astronomico di Capodimonte e i lavori si conclusero nel 1819 quando gli astronomi, guidati da Carlo Brioschi , cominciarono a fare le prime osservazioni. Oggi, impegnati nelle varie attività di ricerca, lavorano in osservatorio circa 65 persone tra ricercatori, studenti e personale a contratto coadiuvati da 25 unità del personale tecnico e amministrativo che contribuiscono al funzionamento dell’istituto e alla promozione della conoscenza dell’astronomia nella scuola e nella società.
L’attività divulgativa di questa sede può contare su di un ampio Auditorium, un Planetario e il museo degli strumenti antichi, inaugurato nel 2012. Di questa versatilità ha immediatamente approfittato il gruppo GAPS che ha al suo interno un piccolo team di persone interamente dedicate alla comunicazione verso la Scuola e la Società, proponendo una serata divulgativa in cui gli astronomi coinvolti nella ricerca degli esopianeti si mettono a disposizione del pubblico.
Oltre, infatti, ad avere il merito di essere riuscito a ottimizzare il tempo osservativo a disposizione degli astronomi, creando un programma di lavoro composto di scienziati che, seppur eterogenei, sono uniti dall’unico scopo di caratterizzare i molti sistemi planetari che da quasi vent’anni stiamo rilevando, GAPS ha anche il merito di aver riconosciuto fin dalla sua costituzione l’importanza della divulgazione e della comunicazione facilitato, dobbiamo dirlo, dall’argomento trattato che da sempre intriga e affascina grandi e piccini.
Fonte: Media INAF | Scritto da Caterina Boccato e Sabrina Masiero