Magazine Cultura
E torno a rimirarvi, eterne stelle,sento l'angoscia avita ed il timoredi non aver sapienza di mia vitae trema l'arto e batte forte il cuore.
Tanti miliardi d'anni che girateognuna per suo conto e tutt'assieme,bruciate per fusione lentamentee prima ancora cosa c’era? il niente?Chi ha innescato il processo, chi l'autore?Maometto, Belzebù, nostro Signore?Io lentamente m'avvicino al comema sul perché s'infrange ogni sudore!Eppure studio e scruto e m’arrovello
e mai s'appaga invero quell'ardoreche mi vede la notte a meditare,cercare nuove tesi e poi "poetare".Con l'espediente della rima in versi,magari accompagnato dal pennello,ritorno sulla terra.....cercatored'una parola bella o d'un colore!poi viene il giorno molto lentamente:dapprima spegne Orione e Cassiopea,poi di voi tutte non rimane nientevostra sorella, il Sole, non vi vuole!E il giorno spegne pure il mio cervello,quello di destra ch'è fatto d'astrazione,parte il sinistro, appena si risveglia,con la solita lotta ed il sudore!Così conduco in porto la mia vita,mescolando le angosce materialicon quello dello spirto più remotema ben profonde, nel mio cuore immote!!!