"A Natale siamo tutti più buoni". Lo pensarono anche a Milano in via Turati, alla sede del Milan, in quel lontano 1992. In una città che, pochi mesi prima, era stata bruscamente scossa dallo scoppio dello scandalo di Tangentopoli, i dirigenti rossoneri ebbero l'idea di coniugare il calcio alla solidarietà. Nacque così l'idea di disputare un'amichevole con fini di beneficenza, invitando una selezione di campioni stranieri, molti dei quali provenienti dalla serie A italiana. Proprio perché l'incontro si sarebbe disputato nel periodo natalizio, con l'intento di aiutare i bisognosi, l'avversario avrebbe avuto un nome all'altezza della situazione: Christmas' Stars.
I beneficiari dell'incasso di questa sfida decisamente insolita furono le popolazioni della Somalia: il paese era dilaniato, all'epoca, da una sanguinosa guerra civile per la successione a Siad Barre, il comandante che grazie ad un colpo di stato aveva preso nel 1969 il potere, mantenendolo tra le proprie mani sino agli inizi degli anni Novanta. La situazione era talmente instabile da rendere necessario un intervento da parte delle Nazioni Unite attraverso le due operazioni UNOSOM, alle quali prese parte anche un contingente italiano. Fu proprio in quel periodo che si affrontarono Milan e Christmas' Stars: l'incontro si disputò a San Siro il pomeriggio del 30 dicembre, con biglietti a prezzi popolari - appena mille lire - per bambini e donne e sotto l'organizzazione della Motta, main sponsor della squadra rossonera, che rinverdì così la tradizione del "Premio Bontà". La risposta del pubblico meneghino, nonostante la diretta su Italia 1, andò oltre ogni più rosea previsione: l'incasso superò abbondantemente quota 282 milioni di lire, con i quali il Milan inviò più di cento tonnellate di generi alimentari al villaggio di Baidoa. Sul campo vinsero (4-2) i rossoneri che, per i primi quaranticinque minuti, prestarono all'avversario i propri stranieri: fu un
L'esperimento aveva portato i suoi frutti: le famiglie avevano affollato il Meazza, assistendo ad una partita all'insegna del puro divertimento e, soprattutto, contribuendo in maniera massiccia agli aiuti per la Somalia. Esattamente un anno dopo, il 29 dicembre 1993, la Motta ripropose la sfida tra Milan e Christmas' Stars come finale unica del "Premio Bontà", decidendo di destinare l'incasso a Telethon e mantenendo i biglietti a prezzi stracciati per donne, bambini e ragazzi fino a 14 anni. La formula si rivelò, nuovamente, vincente: l'incasso si aggirò ancora una volta sui 282 milioni di lire: su un manto erboso impresentabile il Milan si impose per 5-3 sulla selezione di stranieri, allenata dal colombiano Francisco Maturana. Fu la partita del rientro di Gianluigi Lentini cinque mesi dopo il celebre incidente automobilistico che gli condizionò il proseguimento della carriera calcistica. Fu anche la partita della contestazione delle Brigate rossonere a Ruud Gullit, in campo con le Christmas' Stars con tanto di fascia di capitano, bersagliato di fischi per il suo passaggio alla Sampdoria. Dopo un quarto d'ora Savicević regalò il vantaggio ai padroni di casa, ma fu una gioia piuttosto effimera perché nei due minuti successivi il messicano Hugo Sánchez pareggiò i conti: il genio montenegrino, tuttavia, dimostrò di essere l'arma in più del Milan con un passaggio vincente per Angelo Carbone e con il suo secondo gol personale, cui fece seguito l'acuto di Papin. Con il risultato già deciso, il secondo tempo fu pura accademia: il cagliaritano Oliveira accorciò le disanze, Alessandro Orlando segnò il quinto gol milanista e nel finale il marocchino Daoudi, su rigore, portò ad otto le reti dell'incontro. Nella multinazionale delle stelle di Natale furono convocati numerosi giocatori che nell'estate successiva sarebbero stati protagonisti ai Mondiali di Usa 94, dall'eccentrico portiere messicano Campos allo svedese Brolin, dal rumeno Dumitrescu al greco Machlas. Alcuni, poi, avrebbero giocato nel campionato italiano: era il caso di Milan Rapajc, Freddy Rincón, Ciriaco Sforza, Mario Stanić e Goran Vlaović. Il Milan prestò alle Christmas' Stars un solo straniero, il danese Brian Laudrup, campione d'Europa che deluse le aspettative al suo sbarco a San Siro.
Nel 1994 l'impegno delle stelle calcistiche di Natale raddoppiò: l'organizzazione delle amichevoli a scopo benefico passò nelle mani della Sport Events. Che allestì due match, entrambi a distanza di un giorno: il 28 dicembre allo stadio Olimpico contro la Roma, il 30 dicembre per il terzo anno consecutivo a San Siro, avversario il Milan. Nella capitale l'accoglienza fu tiepida: non bastò l'annuncio di Paulo Roberto Falcão - al quale venne notificato nel frattempo l' avviso di fissazione della prima udienza per accertare la paternità del bambino che Flavia Frontoni aveva sempre sostenuto di avere avuto da lui - sulla panchina delle Christmas' Stars per richiamare il pubblico delle grandi occasioni. Il modesto incasso di 80 milioni di lire fu devoluto al Comune di Alessandria, appena colpito assieme ad altre città piemontesi dall'alluvione, per l'acquisto di nuovi scuolabus. Davanti alle telecamere della Rai, la Roma sconfisse gli avversari con il risultato di 2-1: dopo una serie di occasioni da rete, i giallorossi passarono in vantaggio poco dopo la mezzora con un destro di Moriero dai venti metri e raddoppiarono quasi subito con Statuto. Nel finale dell'incontro le Christmas' Stars - che schieravano anche Kazu Miura, attaccante giapponese del Genoa, primo giocatore del Sol Levante nella serie A italiana - segnarono il gol della bandiera grazie al padovano Vlaovic.
Due giorni dopo le Stelle di Natale lanciarono la sfida al Milan di Fabio Capello: l'evento meneghino, in programma allo stadio di San Siro, fu promosso dalla casa automobilistica Opel che a partire da quella stagione era diventato il nuovo sponsor della società rossonera. L'incasso - 150 milioni di lire - sarebbe andato all'Unicef. Al posto di Falcão fu chiamato ancora una volta Liedholm, così come
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