Stelle filanti

Da Melagranata

Stelle filanti.

Io ve lo dico. Ho sempre detestato Carnevale. Così come poco amo Capodanno, le varie feste degli innamorati, dei genitori, dei nonni, dei gatti, dei vicini di casa…
Sarà la mia anima un tantino anarchica, chissà, ma poco sopporto che una data mi costringa a far festa, a ridere con tristi cappellini colorati, a trascinarmi per le strade della mia città figli ingoffati in lucidi costumi replicanti.
Ho poco amato il Carnevale, dunque. Da bambina un truciolo di tappo annerito creava sul viso mio e di mia sorella folti baffi minacciosi: i jeans, gli scarponcini che usavamo per le gite in montagna (le pedùle, come le chiamava papà), una camicia di flanella a scacchi e le pistole prestate dal cugino compagno di giochi ed eccoci tramutate in perfetti cowboy. Allora non capivo perché la mamma rifiutasse di trasformarci in damine piene di nei posticci o tristissimi Pierrot piangenti: ma avvertivo comunque, che non mi sarebbe piaciuto poi davvero.
Da mamma, ho cucito per notti intere costumi personalizzati, con l’aiuto delle piccole protagoniste, nell’ideazione e nell’esecuzione, là dove era possibile: i pomeriggi passati insieme a disegnare, appuntare, tagliare e cucire, le loro manine all’opera, restano nel mio cuore come momenti magici: sono state fenicotteri rosa, fate e folletti dei boschi, campagnole con cestini di fiori e frutta, gatti dispettosi, diavoli e streghe, zingare e, ovviamente, baldi cow boy! mica volevamo rinunciare alla tradizione di famiglia! E poi, volete mettere il divertimento di sfoggiare mustacchi affumicati!!!
Oggi, martedì grasso, perché non cucinare con loro un pranzo en travesti ?
Pesce finto, magari ripieno di prosciutto cotto e puré di patate, salame si, ma di cioccolata e per primo piatto, queste divertentissime Stelle filanti. La ricetta, mi pare, provenga da un vecchio, vecchissimo numero della Cucina Italiana.
Per i colori, ovviamente, fate voi!
Buon carnevale a tutti coloro che, non come la musona misantropa che sono io, lo amano!

(Le foto provengono da un incontro di cucina con un gruppo di bimbi deliziosi. Eravamo tutti molto concentrati a divertirci – un sacco! – e quindi le foto sono …un po’ così!)

Stelle filanti.

Dosi per 6
Per la pasta gialla: 50 g farina 00 – 25 g di uova – 75 farina di semola –  olio evo, qb – 50 g di  tuorli –  sale qb
Per la pasta rossa: 50 g farina 00 – 25 g di uova – 75 farina di semola –  olio evo qb – 30g tuorli –  sale qb- 20 di pomodoro concentrato
Per la pasta nera: 50 g farina 00 – 25 g di uova – 75 farina di semola – olio evo qb – 45 tuorli –  sale qb –  8  g di nero di seppia

Per la pasta gialla: Impastate tutti gli ingredienti. Dopo aver ottenuto un impasto liscio e omogeneo, lasciatelo riposare, coperto con pellicola trasparente, per almeno 30 minuti, in modo che le fibre della pasta si rilassino.
Fate la stessa cosa per le altre paste, aggiungendo alla farina i vari condimenti. Lasciate riposare come sopra.
Stendete ora ogni impasto allo spessore di 1,5 cm.
Tagliate la pasta rossa in strisce larghe 2 cm, utilizzando un coltello affilato .
Tagliate la pasta gialla a strisce larghe 2 cm.
Tagliate la pasta nera a strisce larghe 1 cm.

Alternate una striscia gialla con una nera, poi una rossa, una nera e di nuovo una gialla e continuate con una striscia nera. Proseguite allo stesso modo con il resto della pasta, fino ad ottenere una banda sufficientemente larga, ossia quanto la misura della macchinetta sfogliatrice.
Pressate l’insieme con le mani.

Passate la pasta così composta alla sfogliatrice (Nonna Papera), diminuendo lo spessore poco alla volta, stringendo i rulli, fino ad arrivare allo spessore di un millimetro.

Cuocetela poi come lasagna o tagliatela con la rotella (o passandola nella trafila della Nonna Papera) in pappardelle.

Ottime con un ragù bianco, con salsa di pomodoro e basilico, con sugo alle verdure.

Per i colori della pasta: Non usate coloranti! Potete ricavare  il verde da spinaci lessati e ben strizzati ( o dalla polvere di spinaci, che trovate nelle migliori drogherie. L’arancio dalla zucca, addizionata da poco zafferano. Il rosa scuro, o viola, dalla barbabietola. Il blu o l’azzurro dal Blu di metilene (Lo trovate in farmacia, poche gocce sono sufficienti, l’equivalente di una “disinfettata” alla gola!) e così via!


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