Scopriamo questo ennesimo simulatore di guerre stellari free-to-play
Chissà come mai gli esseri umani quando sognano dello spazio lo immaginano sempre teatro di qualche conflitto su larga scala, dove migliaia di astronavi di varia foggia e dimensione si affrontano a colpi di armi super tecnologiche.
Parlando di videogiochi, sono moltissimi i titoli in cui manca il senso della scoperta pur essendo teoricamente ambientati nell'immensità nel cosmo, mentre una bella guerra non la si nega a nessuno. Star Conflict si incanala già dal titolo nel solco degli sparatutto spaziali più classici. Qualcuno guardando le immagini potrebbe voler citare EVE Online. Meglio non farlo, perché nonostante alcuni elementi in comune, qui manca quasi completamente il respiro del titolo di CCP, molto più completo in ogni direzione. Diciamo che l'obiettivo di Star Conflict è quello di essere un buon MMO spaziale free-to-play con tanti combattimenti e oggetti da farvi comprare. Niente di troppo impegnativo nel suo complesso, disimpegno chiaro anche guardando il lato narrativo, povero e superficiale quanto basta da essere inutile. Fa nulla, perché le promesse fatte dagli sviluppatori erano altre e quelle sono state mantenute, ossia di offrire un titolo ricco di combattimenti PvP e PvE con l'ampia possibilità di personalizzare la propria astronave, nodo in cui entra in campo in modo prepotente il lato economico, di cui parleremo poi. Star Conflict - Il trailer di lancioScie spaziali
Le prime partite a Star Conflict sono un vero spettacolo. Difficile non notare la bellezza delle mappe, che risalta tanto di più trovandoci di fronte a un titolo con accesso gratuito.
È un piacere anche il solo osservare le gigantesche stazioni spaziali circondate da asteroidi e pianeti dai colori sfavillanti, che prendono vita quando iniziano i combattimenti, con colpi laser che saettano ovunque ed esplosioni che infrangono la poesia del silenzio cosmico. Anche le astronavi guidate dai giocatori sono molto belle e, nonostante le possibilità di personalizzazione, godono di un ottimo livello di dettaglio, magnificato nel momento in cui esplodono colpite da missili e laser. Insomma, i molti settori (si parla di decine) da cui è composto Star Conflict offrono tutti, chi più chi meno, qualcosa per cui vale la pena visitarli anche solo per ammirarli. Certo, non cercateci realismo, perché qui proprio non ce n'è. Ovviamente tanta bellezza a poco servirebbe se i vari elementi da cui sono composti gli scenari non avessero una loro funzione ludica. Ad esempio, giocando è pratica comune usare gli asteroidi per fermare i missili o per ingannare i nemici in coda, mentre le stesse basi sono formate in modo tale da offrire vari approcci ai punti caldi delle mappe delle varie modalità. Peccato soltanto per la già citata mancanza di un lato narrativo degno di questo nome che rende ogni operazione fine a se stessa e decontestualizzata. Alla fine il tutto si riduce a una sfrenata corsa all'accumulo di risorse per avere l'astronave più bella degli altri. Una specie di competizione di bellezza e prestanza fisica dei veicoli, che si traduce nella solita corsa all'oro, ossia alla razzia delle rovine più prossime.twittalo! Saranno riusciti i combattimenti spaziali di Star Conflict a colpire nel segno?
Siamo sempre lì
Parlando delle meccaniche di gioco vere e proprie non possiamo che annotare la loro assoluta mancanza di una minima originalità. Capiamo che si tratta di un prodotto gratuito e capiamo anche che non è facile innovare un genere come questo, ma in certi momenti Star Conflict sembra un War Thunder ambientato nello spazio.
Non abbiamo citato a caso il titolo più celebre di Gaijin, visto che i due sembrano condividere buona parte del modello fisico, e il comportamento delle astronavi di Star Conflict è molto simile a quello degli aerei di War Thunder. Comunque, come ogni free-to-play che si rispetti, anche in Star Conflict la carta di credito è la meccanica più rilevante in assoluto. Nelle prime ore non si avverte moltissimo la differenza tra giocatori paganti e non, perché tutti possono ottenere abbastanza soldi giocando da costruirsi una buona nave. Il processo però diventa via via più lento, fino ai livelli più alti, quando diventa difficile stare dietro ai giocatori a pagamento. Certo, è sempre possibile accumulare risorse, ma le ore di gioco si dilatano a dismisura, facendo subentrare un discreto fattore ripetitività nell'azione. Ripetitività che si traduce in senso di scoramento e nella mancanza di motivazioni per rimanere e tornare in gioco, visto che l'unico collante è proprio la personalizzazione del proprio veicolo. In sostanza, dopo diverse ore ci si rende conto che o si paga, o si rimane al palo, dove per palo è da intendersi la necessità di giocare il quadruplo delle ore degli altri per avere abbastanza risorse che permettano di acquistare bonus indispensabili, come la possibilità di riparare l'astronave e tornare in azione immediatamente nel PvE.Pro
- Graficamente ottimo
- Mappe dal design ottimo
- Le risorse possono essere accumulate giocando
Contro
- Complessivamente banale
- Il tempo di raccolta delle risorse diventa eccessivo nei livelli più alti
- Un po' fine a se stesso