Stephanie Forrester va all'inferno (di cristallo)

Non serve seguire "Beautiful" per imbattersi nelle grandissime
capacità recitative di Susan Flannery, in arte Stephanie Forrester.

Basterebbe guardare un classico tra i film catastrofici che vivamente raccomando e che si intitola "L'inferno di cristallo" (The Towering Inferno). Già allora il suo giovane talento scoppiettava come un focolaio pronto a divampare in un incendio. La sua parte durò meno di 10 minuti in un film di oltre 2 ore ma bastò a farle vincere un Golden Globe come migliore attrice non protagonista. Il suo ruolo è quello di una giovane segretaria che finisce intrappolata con il proprio datore di lavoro (Robert Wagner) in uno dei tanti vani del grattacielo avvolto da un fuoco sempre più minaccioso. I vip festaioli si trovano sulle loro teste, al piano panoramico di questa torre babelica. I pompieri di Steve McQueen stanno invece ai piani bassi, in perfetta simmetria con la scala della gerarchia sociale. Non hanno perciò scampo, né tempo per fuggire. La loro relazione clandestina renderà clandestina anche la loro morte, come quella di due borghesucci qualunque che la scala dei vigili del fuoco scavalcherà inavvertitamente per raggiungere il resto del cast.

Si può dire che Susan abbia fatto spesso fuoco e fiamme anche a "Beautiful", show del quale è protagonista sin dal primo episodio. Ma quella Stephanie Forrester si sta ormai ingrigendo, ha perso quella "flame" in grado di far scoppiare i fuochi d'artificio. Ormai piove sull'ultimo bivacco e la matriarca non è più colei alla quale lo spettatore speranzoso affidava la protezione della famiglia, la soluzione di tutti i guai e l'influenza del potere e della ricchezza per cacciare al loro posto i fastidi.
Ecco perchè a me piace ricordarla così,
come una vecchia fiamma che ancora arde.