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Stephen King - Perché così tanti lettori e spettatori? di Rocky Wood - 3° parte
Da Alessandro Manzetti @amanzettiLeggi la 1° parte sul Boia Scarlatto Leggi la 2° parte sulla Tela Nera Questo contributo, tradotto da Luigi Musolino, è il secondo articolo di Rocky Wood pubblicato in Italia; il primo, una recensione di Under the Dome, è stata pubblicata sull'altro mio blog, Mezzotints Arte e Cultura. Potete leggere la recensione qui. Rocky Wood ha scritto inoltre l'introduzione per l'ebook Arkana - Racconti da Incubo (Mezzotints Ebook) curata da me insieme a Daniele Bonfanti. Se volete leggere l'articolo in inglese, lo trovate qui: Stephen King - Perché così tanti lettori e spettatori? di Rocky Wood - 3° parte
traduzione di Luigi Musolino Non bisogna fare l'errore di pensare a King come a un fenomeno puramente nord-americano (le sue vendite in Gran Bretagna e in Australia, calcolate su una base pro-capite, sono impressionanti) o limitato ai paesi di lingua inglese. I suoi libri sono stati pubblicati in dozzine di idiomi ed esiste un'enorme base di fan in paesi come Germania, Italia, Francia e Olanda. Appena la libertà letteraria ed economica ha raggiunto l'Europa orientale, King ha fatto lo stesso, costruendosi una crescente schiera di appassionati. "Riding the bullet" è stato pubblicato per la prima volta in formato cartaceo in Giappone, dove i libri e i film di King hanno un seguito enorme. Allo stesso modo, ha avuto un'influenza diffusa in America Latina, Sud Africa, India e Sud-Est asiatico. La Cina ha resistito all'ondata, ma per quanto ancora? King non è soltanto uno scrittore di successo, ma un vero e proprio fenomeno multimediale globale, con una diffusione imponente attraverso televisione e cinema, o tramite canali meno convenzionali, come Internet, palcoscenici, audiolibri e videogames. A mio avviso, la fenomenale popolarità di King è il risultato di un mix unico dei nostri tempi e della sua intelligenza di narratore. L'horror, la fantascienza e il fantasy esistono da quasi due secoli, e hanno attraversato vari livelli di gradimento e successo. Ma è fuor di dubbio che la popolarità dell'horror (e King è apparso sulla scena all'inizio degli anni settanta, quando il genere stava ritornando in auge) della fantascienza e del fantasy non ha mai raggiunto un livello tanto elevato come negli ultimi trent'anni. Nello stesso periodo c'è stata un'esplosione nella richiesta di mezzi d'intrattenimento casalingo. La tecnologia è avanzata rapidamente, permettendo una maggiore scelta di canali televisivi via cavo o via satellite, è nato e si è espanso il mercato dell'home-video, all'inizio degli anni '90 Internet ha fatto la sua comparsa dal nulla e i DVD hanno preso piede alla fine dello stesso decennio. I governi affrontavano un periodo di deregolamentazione, vendendo i loro mezzi di comunicazione e permettendo la nascita di televisioni private, stazioni radio e PAY-TV in Europa e Asia. Le maggiori case cinematografiche scoprivano che era possibile guadagnare di più con la vendita di DVD che con i biglietti del cinema. I film di successo rimanevano nelle sale poche settimane, prima di spostarsi verso altri mezzi di distribuzione più lucrativi – affitto e vendita di VHS e DVD, PAY-TV, televisione. Tutto ciò è stato sia la causa sia un sintomo della frammentazione dei media. All'inizio degli anni 2000, parlare di "mass-media" era quasi una contraddizione in termini. King sedeva all'epicentro di questo cambiamento. Un uomo capace, interessato a creare grandi volumi di prodotti d'intrattenimento. Un uomo sensibile ai trend culturali (marche, canzoni famose e altre iconografie culturali abbondano nei lavori di King). Ed esisteva un bisogno. È stato allora che si è consumato il matrimonio perfetto tra Stephen King, che produceva materiale a bizzeffe, e l'industria editoriale e cinematografica, che si occupò di fornire quel materiale al consumatore, in quantità senza precedenti. Oggi, chiunque può imbattersi in un film o in una mini-serie di King in televisione. Chiunque può trovare una sua pellicola al cinema e dozzine alla videoteca locale. I suoi libri vengono ancora venduti nelle librerie e nei negozi on-line, possiamo scovarli in biblioteca o nei negozi di libri usati. Coloro che preferiscono gli audiolibri possono usufruire anche di questo formato. Gli utenti di Internet scopriranno centinaia di siti e chat dedicate al mondo di King. Persino i gruppi musicali hanno scritto canzoni ispirate dal materiale dello scrittore del Maine. L'impatto prorompente e la portata globale del fenomeno King, a mio avviso, sono il risultato della combinazione tra la sua intelligenza di narratore, la sua voglia di sperimentare nuovi metodi di diffusione e gli importanti cambiamenti nel mercato dell'intrattenimento. Qualsiasi fan sa bene che esistono persone che si "rifiutano" di leggere i libri di King, additandolo come "quello scrittore horror", o in altri modi simili. Ormai ho delle semplici risposte programmate per sorprendere questi scettici: Ti è piaciuto "Le ali della libertà"? Per gran parte degli appassionati di cinema la risposta è “sì”. E "Stand by me" e "Il miglio verde"? Quasi sempre, la risposta è ancora “sì”. E dopo provo un certo piacere nell'informare il dubbioso che si tratta di storie di King, e che sono piuttosto fedeli al libro. Per i cinefili più snob (ad esempio quelli che pensano che Kubrick sia infallibile) provate a tirare in ballo "Shining", e lo scettico si ritroverà sulla buona strada per la conversione. O perlomeno se ne resterà lì sorpreso, borbottando cose insensate. Poiché ho iniziato questo articolo con le parole di Harold Bloom, devo concedere a King una sorta di replica, riportando parte di una sua lettera indirizzata alla moglie di Peter Straub, Emma: "... come affronto il pregiudizio? Non lo affronto. C'è una semplice verità nella letteratura in lingua inglese, ed è questa: nella seconda metà del diciottesimo secolo è sorta un'enorme roccia, e il fiume della letteratura si è diviso in due torrenti che la circondavano: la narrativa popolare e la letteratura vera e propria. Quella roccia era il romanzo gotico... l'unica figura letteraria abbastanza forte da riuscire a colmare il vuoto che si era creato è stato Charles Dickens, e, fondamentalmente, i letterati dell'epoca si prendevano gioco di lui come oggi fanno con me..." In conclusione, possiamo affermare che King ha creato un'opera eccellente, ci ha condotto in numerosi mondi (quelli che Heinlein chiamava finzioni) e nelle vite di dozzine di personaggi indimenticabili.
Forse il più duraturo sarà Roland Deschain con il suo Ka-tet e la sua (forse) infinita sfida per salvare la Torre Nera. Su un piano di quella Torre, che non è altro che il fulcro e il centro di tutti i tempi, gli universi e le realtà possibili, c'è il nostro mondo. E sugli altri piani della Torre ci sono tutte le potenziali versioni delle realtà e delle linee temporali del nostro mondo, inclusa quella in cui, nella nostra stanza, stiamo vivendo questo preciso istante. Quindi, per chiudere questo articolo, lasciatemi citare "La Torre Nera". A un certo punto della narrazione, Roland Deschain lascia cadere verso la morte Jack Chambers, per la seconda volta. Jake, compreso il suo crudele destino, risponde tristemente: "Vai allora. Ci sono altri mondi oltre a questo". Stephen King e Rocky Wood Profilo dell'autore Rocky Wood: Scrittore e Presidente della Horror Writers Association, è riconosciuto come uno dei maggiori esperti al mondo delle opere di King. Ha vinto il premio Bram Stoker Award per i suoi saggi Stephen King: Uncollected, Unpublished (Cemetery Dance) e ha ricevuto una nomination per Stephen King: The Non-Fiction (Cemetery Dance). La sua prima sceneggiatura per una graphic novel, Horrors! Great Tales of Fear and Their Creators (McFarland, 2010), ha ricevuto una nominations al premio Dark Quill Award. Tra gli altri saggi dedicati a King: Stephen King: A Literary Companion (McFarland, 2011). Rocky Wood è intervenuto a numerose conferenze dedicate a King, tra le quali lo Skemer Con in Colorado (2003), Continuum 3 & 4 (2005, 2006) e il 2° Festival Stephen King Dollar Baby a Bangor, nel Maine (2005). Ha inoltre pubblicato vari altri saggi e articoli sulle opere di King negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Australia. Rocky Wood ha ricevuto una nominations per l'edizione in corso del premio Bram Stoker, per la categoria Graphic Novel, con il suo Witch Hunts: A Graphic History of the Burning Times scritto insieme a Lisa Morton. Sito Web dell'autore
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