E’ questa una delle frasi del comunicato stampa relativo a Intergalactic Art Cafè che colpiscono l’immaginazione di un qualunque lettore appassionato di musica. Io non provo a spiegarla e non saprei collocare il genere denunciato in una casella già occupata da altri, ma non credo cheper StereoKimono tutto questo rappresenti un tema su cui riflettere, perché il senso di "lontananza dalle regole" conosciute è palese sin dal momento in cui si entra in contatto fisico con la confezione e la si scopre a piccoli step, acquisendo con la dovuta calma i preziosi dettagli. Ed è come se il messaggio diventasse improvvisamente: “… a noi succede così, se capita anche a te va bene, se no… va bene lo stesso… scrivi tu la tua storia, magari usando la nostra musica!”. L’intervista a seguire dice moltissimo della filosofia musicale -e di vita- della band, ma anche del viaggio tra le galassie immaginato dal gruppo, che non è ciò che appare, che non è utopia, che non è fantascienza, ma sa tanto di esperienza di vita e di speranza conseguente. Il viaggio, il sogno, i rendez vous e la possibilità di trovare un luogo in cui tutto si azzera e in cui tutti possono dare un contributo, è una specie di pensiero fisso condivisibile, fatto di bilanci di esistenze e pianificazioni di desideri, volendo credere con tutte le forze che un giorno il mondo potrebbe essere un altro, magari tra le nuvole, magari in Paradiso, probabilmente in altre dimensioni spaziali e temporali. E una volta arrivati si sarà raggiunto il vero obiettivo, trovando, se non la piena felicità, almeno la serenità. Ciò che potrebbe assomigliare ad un gioco o a un fumetto musicale, se ci si limitasse ad una valutazione superficiale, è al contrario l’essenza della vita, un’immagine che parla di sentimenti, di analisi profonde e di volontà di cambiare, utilizzando l’allegoria del viaggio spaziale per raccontarne uno interiore, suggerendo a tutti una strada da seguire, comunque modificabile in piena autonomia. La musica di StereoKimono è qualcosa di realmente difficile da spiegare attraverso i modelli di riferimento usuali, ed è possibile trovare ovunque frammenti di storia miscelati a innovazione. Io l’ho definito contenitore di tecnologia e “antichità” e ho trovato assenso al mio giudizio nelle risposte della band. Si passa da una rivisitazione elettronica del surf alla sperimentazione, da una certa musica “acida e psichedelica” all’etnia, dai vocalizzi alla Stratos di Raffaello Regoli alla fantastica volubilità canora di Nicoletta Zuccheri, il tutto supervisionato da un artista esperto come Franz Di Cioccio, che favorisce la creazione di musica legata a doppio filo alle immagini - mentali e reali- e alle parole, anch’esse utilizzate per fornire delle pictures su cui far viaggiare l’immaginazione. L’artwork di Elena Cuscini contribuisce al consolidamento del collegamento tra suoni, colori e situazioni. Essendo il mantenimento della tradizione un elemento portante della musica di StereoKimono, mi viene naturale, come evidenziato nel corso dell’intervista, segnalare un’atmosfera di base che ricordo di aver captato solo nei dischi dei Gong, ed è come se l’atipicità colorata di Daevid Allen- che dire del suo viaggio dall’Australia sino a Canterbury, passando per Parigi!- avesse trovato una naturale prosecuzione legata al rinnovo dei tempi. Il brano “The Gnome On The Moon” mi pare significativo in tal senso, e l’immagine del folletto contenuta nel titolo non è per me condizionante. Le note a fine post stabiliscono in modo oggettivo chi erano inizialmente, e cosa sono adesso StereoKimono, per molti anni in una vacanza musicale - almeno come band- che ha consentito di privilegiare il bisogno personale rispetto quello del gruppo, situazione con cui occorre fare i conti, prima o poi, qualunque sia la passione che ci alimenta. Non resta che auspicarsi di vedere rappresentato dal vivo Intergalactic Art Cafè, per provare a salire sull’astronave dei sogni, quella dove ognuno potrà esaudire i propri desideri, se solo ci crederà davvero.
L’INTERVISTA
Seguo da sempre i fenomeni musicali legati alla grande famiglia del rock, ma mi riesce difficile accostarvi a qualcosa di conosciuto, e trovo che il vostro sound sia una discreta miscela di elettronica/tecnologia e musica “antica”. Che tipo di cultura musicale avete alle spalle?
Tecnologia e tradizione sono appunto i concetti che stanno dietro alle parole “stereo” e “kimono”, quindi hai centrato quello che era il nostro obbiettivo dall’inizio e siamo felici che questo connubio si percepisca nella nostra musica. Il background musicale è diverso per ognuno di noi, anche se sono molti i punti in comune. Ad ogni modo, oltre al prog anni ’70 e oltre, possiamo annoverare tra i nostri gusti musicali dal Rock in Opposition alla fusion dei Weather Report, dalla musica etnica delle produzioni Real World all’elettronica-cosmica tedesca, dalla classica al folk, al punk, al jazz e così via. Inoltre, tutto ciò che è contaminazione e musica di “frontiera” ci appassiona.
Sono passati molti anni dall’album precedente, spazio temporale in cui avete fatto altre cose, tra progetti personali e vita privata. Esiste qualche piccolo rammarico per qualche occasione volutamente non sfruttata?
No, nessun rammarico. In effetti, Brian Eno è passato dalle nostre parti a proporci un’interessante collaborazione, ma gli abbiamo risposto “sorry, we’re busy for the moment…” con noncuranza!
Ascoltando alcuni passaggi di Intergalactic Art Café, ho avuto la percezione di riascoltare frammenti di sound dei Gong (il titolo “The Gnome…” non mi ha influenzato), innovatori assoluti ad inizio anni ’70. Sono lontano dalla verità? Esiste qualche band prog che più di altre vi ha “toccato”?
Con i Gong hai sicuramente colto nel segno perché è una passione che accomuna tutti noi tre, al punto di esserci recati assieme un paio di volte ai loro concerti, anche recentemente. Daevid Allen & company sono stati e rimangono un punto di riferimento per l’ispirazione, la grande libertà d’espressione e quel pizzico di follia “fricchettona” che abbiamo sempre amato in loro. Altre band che ci hanno toccato, oltre a tutta la scena canterburiana, sicuramente i “mostri sacri” King Crimson, Genesis, Gentle Giant, EL&P, Yes, Pink Floyd… e in Italia PFM, Banco, Area.
Le parti cantate mettono in evidenza due voci eccezionali, quelle di Raffaello Regoli e di Nicoletta Zuccheri che, seppur in modo differente, caratterizzano i due brani che li vedono impegnati come vocalist. Che tipo di rapporto avete con le liriche? Che peso date ai messaggi in relazione alla musica?
In questi due brani è nata innanzitutto la musica, alla quale i due meravigliosi vocalist di cui sopra hanno sovrapposto cantati e relativi testi, ispirandosi ai titoli delle canzoni dati da noi in precedenza. Per noi musica e liriche devono essere finalizzati con un unico scopo, quello di stimolare negli ascoltatori la fantasia e l'imaginazione.
Leggendo i titoli dell'album si è portati a immaginare un filo conduttore che unisce i vari episodi di una storia spaziale: si potrebbe definire "Intergalactic Art Cafè" un disco concettuale?
In effetti nel disco viene descritto in modo scherzoso un "viaggio spaziale", che come ogni viaggio che si rispetti è in realtà un viaggio interiore, un percorso di ricerca dentro di se per ... trovare se stessi. Si parte con una fuga (dal pianeta Algon), poi c'è l'incontro con una specie di "guida", un surfista spaziale, l'incontro con l'indecifrabile, l'enigma, il rebus, una colazione indiana (sì, ma su quale pianeta?) e avanti così sino a giungere "Oltre Algon", alla meta: l'Intergalactic Art Cafè, il bar ai confini con l'universo, dove finalmente ci si rilassa e si smette di cercare: si è arrivati in questo "non luogo", bar interdimensionale dove si incontrano strani personaggi e si può salire sul palco per lanciarsi in interminabili session con i musicisti più incredibili... finalmente a casa!
Quest’anno non ho potuto partecipare alla ProgExhibition di Roma e non conosco il vostro impatto dal vivo. Che tipo di interazione riuscite a stabilire con l’audience?
E’ sicuramente un’ interazione principalmente empatica, anche se occasionalmente qualcuno ha cercato di ballare qualche nostro brano! Essendo i nostri live principalmente strumentali e non avendo quindi delle parole su cui concentrarsi, il pubblico si ritrova insieme a noi a viaggiare interiormente in un susseguirsi di stati d’animo diversi, passando dal sogno ad occhi aperti alla presenza istantanea data dall’adrenalina.
Adesso, come nove anni fa (album Primosfera), vi siete avvalsi della collaborazione di Franz Di Cioccio. Stessi attori quindi, ma... come si è evoluto in quasi due lustri il metodo di lavoro?
Non abbiamo strutturato e definito a tavolino un vero e proprio metodo in questi anni, tutto si è svolto in modo piuttosto spontaneo nell’arco di tutta la nostra collaborazione. In linea di massima, dopo aver elaborato e fissato le idee in sala prove per un certo numero di brani, andiamo in studio a buttare giù la prima stesura dell’ ipotetico nuovo album. A questo punto portiamo le idee a Franz e iniziamo a discutere con lui tutti i vari aspetti del disco, dagli arrangiamenti dei brani alle strutture fino alle idee per la copertina. Franz è come un vulcano in eruzione e ha una grande esperienza da musicista, da produttore e da performer. Finora ogni incontro o telefonata con lui ci ha sempre arricchito di proposte e suggerimenti lasciandoci però sempre una grande libertà nelle scelte finali.
La sezione “immagini” è ovviamente fondamentale nella vostra proposta, e l’artwork è di forte impatto. Come nasce la collaborazione con l’artista Elena Cuscini?
Elena Cuscini è un'amica di Alex, il bassista. L'immagine front della copertina è stata realizzata da Elena riportando su tela uno schizzo a matita di Alex dell'Intergalactic Cafè sulla zolla alla deriva spaziale. I due quadri riprodotti all'interni del CD, i vari personaggi e i testi descrittivi che li accompagnano sono stati ideati e realizzati da lei, lavorando sull'idea di raffigurare l'ambiente interno dell'Intergalactic Art Cafè con il barista, i suoi bizzarri avventori e il palco per i "live" nel retro del bar, con i vari strampalati musicisti.
Che cosa toglie e che cosa regala internet ad un gruppo che propone la propria musica?
Cosa toglie? Mettendoci nei panni degli ascoltatori, forse un po’ di ritualità che aleggiava all’uscita di un nuovo disco, nel recarsi al negozio per acquistarlo, tornare a casa e scartarlo, gustarsi le immagini che lo accompagnavano. Ora tutta questa magia, se si scarica l’album online si è sicuramente persa. Cosa regala? Sicuramente una visibilità maggiore, soprattutto fuori dai confini nazionali, visto che fin dal nostro album d’esordio “Ki” abbiamo avuto recensioni positive e apprezzamenti provenienti da molti paesi nei quali altrimenti saremmo rimasti sconosciuti. E quindi, la sensazione di far parte di una comunità più ampia e la possibilità di tenere aggiornati i nostri fans sulle attività della band.
Finiamo con un desiderio:cosa vorreste vi capitasse, musicalmente parlando, entro il 2015?
Vendere un milione di copie di Intergalactic Art Café e fare un tour mondiale suonando dappertutto, Polinesia compresa! Scherzi a parte: entro il 2015 ci piacerebbe molto suonare a qualche grosso festival all’estero ed avere pubblicato almeno un altro album.
http://www.stereokimono.com/
INTERGALACTIC ART CAFE'
Immaginifica/Aereostella 2012 Distr. Edel
10 brani, 58 minuti
Alex Vittorio (basso e tastiere), Cristina Atzori (batteria e percussioni) e Antonio Severi (chitarre e tastiere Gli amici: Raffaello Regoli, Nicoletta Zuccheri, Dario Antonetti, Alio Die, Tony Stern e Elena Cuscini
BIOGRAFIA
Gli STEREOKIMONO sono un trio rock strumentale con influenze progressive e psichedeliche. Nell’attuale formazione dal 1995, hanno all’attivo 3 album e la partecipazione a diverse compilation. La band ha vinto la quinta edizione del concorso nazionale “Omaggio a Demetrio Stratos” ed il premio nazionale “MEI / Toast 2002″ per il miglior album strumentale prodotto nell’anno. Il gruppo ha aperto alcuni concerti della PFM, il cui batterista Franz Di Cioccio ha prodotto “Prismosfera”, il secondo cd della band; suonato come open-act a THE GRANDE MOTHERS RE:INVENTED e a festival tra cui “WE LOVE VINTAGE FESTIVAL” e “PROG EXHIBITION FESTIVAL 2011“.
Gli Stereokimono sono citati nell’ “Enciclopedia del Rock Bolognese” e nella storica enciclopedia inglese “Gibraltar Encyclopedia of Progressive Rock”.
2000:
- Gli STEREOKIMONO vincono il concorso musicale nazionale “STRATOSFERICA” (V edizione), dedicato alla memoria di Demetrio Stratos.
- Esce l’ALBUM d’esordio “KI” (Prod.: Iridea/ Distr.: Audioglobe).
- L’album viene recensito positivamente dalla stampa nazionale ed estera.
- “KI” rimane in classifica per oltre 14 settimane nei primi 10 posti della top 20 della radio americana “Wbzc 88,9 Gagliarchives” di Philadelphia.
2001/2002:
- “Ki” tour in Italia.
2002:
- Esce il cd compilation “ITALIAN PROG BANDS” (Prod./Distr.: irIdea/ MJ New York) con D.F.A., Deus Ex Machina, Finisterre, Stereokimono (con 2 brani tratti da “Ki”), … L’album viene distribuito solo in Messico, Sud America e Giappone.
2003:
- Esce il vinile 180 gr. “THE VEGETABLE MAN 10″ Project” (Prod./Distr.: Oggetti Volanti Non Identificati), un omaggio a Syd Barrett. Gli Stereokimono sono tra i 60 artisti da tutto il mondo che interpretano il brano “Vegetable Man”. Tra questi, è presente con il suo contributo Hugh Hopper (Uk), bassista della storica band Soft Machine.
- Esce il secondo CD “PRISMOSFERA” (Prod.: Immaginifica/ Distr.: BTF-Venus) con l’ ‘eccellente’ produzione di FRANZ DI CIOCCIO (PFM).
- L’album raccoglie i commenti positivi della stampa e della critica di tutto il mondo.
- “Prismosfera”, in una versione pre-mix, vince il concorso nazionale “PREMIO MEI / TOAST 2002″ per il miglior album strumentale prodotto nell’anno.
- Il cd inaugura l’etichetta “IMMAGINIFICA”, il nuovo progetto discografico dedicato alla musica evolutiva e al rock progressivo, ideato e diretto da Franz Di Cioccio.
- Dall’estate, “Prismosfera” tour in Italia (tra cui alcune date come supporto alla PFM).
2004:
- Esce il cd compilation “DEMETRIALMENTE” (Prod./Distr.: Grande Albero/ Stratosferica). Gli Stereokimono sono presenti con una versione live del loro brano “Onda Beta” con, alla tromba, come special guest, ROY PACI (Aretuska, Zu, Manu Chao, Ivano Fossati, …).
2005:
- Gli Stereokimono sono inseriti nella storica enciclopedia inglese “GIBRALTAR ENCYCLOPEDIA OF PROGRESSIVE ROCK”, nella “ENCICLOPEDIA DEL ROCK BOLOGNESE” (Ed.: Punto e Virgola) e citati in diversi libri sul rock italiano.
2008:
- Esce il cd compilation “NEPTUNIA” (Prod./Distr.: Prophexy) con diversi gruppi progressive dell’ Emilia-Romagna. Gli Stereokimono sono presenti con il brano “Apoteotico”.
2007/2009:
- Alcuni estratti da “Prismosfera” e “Ki” sono presenti come colonna sonora in diversi DVD. Tra gli altri: “Il Quadro Annodato” dell’artista italiana Eliana Masala, “Rosso Verzegnis”, “La scatola dei racconti” e alcuni documentari sulle bellezze paesaggistiche e naturalistiche locali patrocinate dalla Regione Friuli.
- Brani estratti dai cd della band sono più volte trasmessi da RADIO italiane (tra cui: Rai Radio 2, Rai Radio 3, Radio Popolare Network, Radio Rock Fm, Controradio, …) ed estere (in Europa, USA, Sudamerica, Russia, Giappone).
2011:
Alcune date in anteprima per il nuovo imminente album (tra cui come open-act a THE GRANDE MOTHERS RE:INVENTED, al “WE LOVE VINTAGE FESTIVAL” e “PROG EXHIBITION FESTIVAL 2011“).