Stereotipi

Gli italiani bevono tanto caffè.
Stereotipo.
Un po' come in Italia c'è sempre il sole (provate a dirlo a un romano sepolto soto la neve), le persone son cordiali (provate a dirlo a un milanese in tangenziale alle sei della sera), la pizza è sempre buona (provate ad assaggiare quella che faccio io).
Gli italiani bevono tanto caffè: falso. E quantomeno imprecios: gli italiani bevono il caffè ristretto, il caffè lungo, il cappuccino, il macchiato caldo, il macchiato freddo, il caffè al vetro, in tazza grande, il latte macchiato, l'espresso, il decaffeinato. Lo bevono amaro, molto zuccherato, con lo zucchero di canna, con lo zucchero dietetico, con il cacao, con la panna. Lo bevono per colazione, a metà mattina per fare pausa, dopo pranzo, durante il pomeriggio, dopo cena.
Lo bevono dalla macchinetta, al bar, fatto con la moka, del giorno prima, del collega.
O non lo bevono affatto. Come me. Beh, non è esattamente vero che non lo bevo affatto: diciamo che io e il caffè ci siamo presi una pausa. Una pausa di riflessione, ecco. Come una disintossicazione. Anzi: ho intrapreso un cammino di purificazione (suona convincente?).
Il mio obiettivo sono 40 giorni senza caffeina, evitando di ripiegare sulla cioccolata perché allora meglio con i nervi a fior di pelli che con cinque chili in più.
Non perché io sia dipendente dal caffè. No, no. Assolutamente. Anche il fatto che io stia scrivendo un post sul caffè non è perchè il caffè mi manca: no. No.
Sono al giorno 3. Il primo è stato facile: sono stata impegnata tutto il giorno fuori casa e non ho mai avuto modo di avvicinarmi né a un bar né a una macchinetta. Il secondo ero euforica per il successo del primo ed è scorso senza rilevanti scossoni. A parte un continuo stato di narcolessia.
E oggi sono fresca e serena.
Ma ho nella borsa un bagnoschiuma al caffè e panna da inalare in caso di necessità. Iscriviti a Viadeo, il business social network scelto da <a href="http://www.viadeo.com/it/profile/lorenza.bevicini" title="Profilo Viadeo di Lorenza Bevicini"> <b>Lorenza Bevicini</b></a> e più di 30 milioni di professionisti