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Stereotipi: quando anche le donne ne sono condizionate

Da Bambolediavole @BamboleDiavole

Ho sempre pensato che molte volte sono anche le donne a volersi uniformare agli stereotipi di genere, vivendoli quasi come fossero una normalità sulla quale non necessiterebbe una messa in discussione. Mi sono sempre chiesta quale fosse la paura che hanno molte donne nel contestare gli stereotipi umilianti ai quali siamo costrette a subire ogni giorno, pur consapevoli che rappresentano una grave limitazione dell’autodeterminazione e autostima di noi ultime.Forse la paura di passare per femministe isteriche? Forse per paura di tradire le aspettative maschili? Forse per paura che l’altro fraintenda e quindi, dal momento che stiamo mettendo in discussione certi “valori” condivisi, ci esponiamo al giudizio altrui come coloro che li violano e quindi di conseguenza al rifiuto da parte dell’interlocutore?

Valiamo così poco, noi donne, per aver così paura del giudizio altrui? E’ così importante e fondamentale continuare a costruirsi un’identità sulla base delle aspettative sociali?

Mi sono pongo queste domande ogni volta che sento che le mie coetanee condividono valori e norme che andrebbero demolite e che non dovrebbero essere condivise. Vi racconto meglio un aneddoto.

Sabato sera ero fuori casa con i miei amici, faceva un freddo polare e i posti nel mio paese sono pochi, quindi il più delle volte ti ritrovi o allo stesso bar o in bar quasi spesso simili. Io e gli altri volevamo riscaldarci un pò, ma siamo rimasti fuori perché il locale era affollato. Allora chiacchierando siamo scivolati sul discorso saune-non ricordo come ci fossimo finiti. Una del mio gruppo raccontava che la sauna è finlandese e quei popoli d’inverno fanno il bagno nudi e poi si infilano nudi sulla sauna. Dopo una frazione di secondo fa sapere che si vergognerebbe a stare nuda, la stessa cosa la confermano anche il mio amico e il mio ragazzo.

Successivamente racconta che i finlandesi fanno la sauna nudi e non si fanno problemi alle differenze di sesso, per cui le donne fanno la sauna con gli uomini. Io intervengo e confermo che nella loro cultura non solo le saune si fanno nudi (in Italia è proibito tranne che in alcune in Trentino grazie all’influenza austriaca) ma non esiste alcuna separazione tra uomo e donna, facendo sapere che in Finlandia c’è una parità di sessi che non ci immaginiamo.

Conferma pure lei ma è una conferma un po’ come dire “ma davvero?”. Io riconfermo più decisa e le ricordo che la cultura che c’è in Finlandia è straordinariamente paritaria per cui uomini e donne sono abituati a vedersi nudi e situazioni di molestie sessuali non capiterebbero certamente come invece sarebbe successo in Italia dove le saune sono separate per questo motivo. Lei conferma.

Poi interviene un mio amico e fa più o meno “immagino se lei mi tocca.-..” come dire che gli piacerebbe la situazione. Lei risponde che “sarebbe una troia” e lui tiene a precisare che lo è ma almeno è una donna.

Io stavo cercando di intervenire per far notare che quelle affermazioni sono sessiste ma immediatamente hanno cambiato argomento, trovandomi così spiazzata. Da cosa dipende il sessismo delle donne? Dalla paura di un contesto maschilista che le giudica?

Sono uscita tante volte con un gruppo di sole ragazze. Quando si è sole non si ha difficoltà di essere giudicate e si tende a fare discorsi più spinti e di conseguenza meno dipendenti da stereotipi di genere.

Conosco da poco questa ragazza. Ho un’amica con cui invece discutevo di questo e lei concordava sul fatto di essere insensibile agli stereotipi. Poi però in presenza di uomini li riutilizzava per offendere quelle che “ci stavano” o che “la davano al primo appuntamento”.

Quindi penso che una persona sia influenzata comunque dal contesto sociale e immagino che se una donna italiana si trovasse in Finlandia avrebbe fatto la sauna nuda, avrebbe parlato tranquillamente di sesso o avrebbe fatto tranquillamente sesso senza porsi il problema perchè là non correrebbe il rischio di essere giudicata. Non so se questa potrebbe essere la tesi giusta, però stando ad alcuni dati il turismo sessuale è in crescita e a praticarlo sono le donne che poi tornate al loro paese ritornano a indossare la loro maschera (che non è voluta da loro) di donna frustrata e frigida come vuole il nostro paese dalla cultura cattolica e fascista.

Quindi proseguendo sulla mia tesi sono arrivata alla conclusione che è la società maschilista a frenare ogni sosta di solidarietà femminile per per indebolirci e renderci schiave sotto un’istituzione chiamata matrimonio. Lascio la parola alle lettrici e ai lettori.


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