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Sterlina, dollaro e la funzione delle banche centrali nel mercato Forex

Creato il 11 luglio 2011 da Apietrarota

Il valore di una valuta è influenzato da numerosi fattori. I trader che operano nel mercato forex seguono con attenzione la situazione generale dell’economia di un paese attraverso i principali indicatori economici che ne attestano lo stato di salute quali PIL, bilancio commerciale, tassi d’interesse e tasso di disoccupazione.

Anche la politica gioca un ruolo importante. Se, per esempio, viene eletto un partito politico ritenuto dall’opinione pubblica meno favorevole di altri nei confronti del settore finanziario, ciò potrebbe avere un effetto negativo anche nel mercato valutario FX. Inoltre, come in tutti i mercati finanziari, bisogna sempre fare i conti con un certo margine psicologico ed emotivo.

Sterlina contro dollaro (GBP/USD), conosciuta anche come “cable”, è una delle principali e più conosciute coppie valutarie e per questo motivo rientra nella categoria delle “Major”. È interessante l’iter lessicale che ha portato a tale denominazione: il Cable infatti si riferisce alla cablatura attraverso cui, a inizio Ottocento, venivano trasmesse le quotazioni GBP/USD.

La sterlina inglese è la valuta in circolazione più antica del mondo e occupa il quarto posto nella classifica delle valute oggetto del maggiore trading, dopo dollaro americano, yen e euro.

Il dollaro americano è la valuta più scambiata al mondo e tale denominazione fu autorizzata dalla legge sulla coniazione (Coniage Act) nel 1972.

La Banca centrale del Regno Unito è conosciuta come Bank of England (BoE) ed è responsabile per la politica monetaria del paese e per il mantenimento della fiducia nella sterlina, attraverso il raggiungimento degli obiettivi imposti dalla politica inflazionistica del Governo. La BoE fu fondata nel 1694, resa pubblica a livello nazionale nel 1946 e successivamente resa indipendente dal Governo nel 1997.

Negli Stati Uniti la banca centrale si chiama Federal Reserve o semplicemente Fed. Istituita nel 1913 è responsabile per l’intera economia americana e opera sia indipendentemente sia come parte dei piani di Governo. La Fed è infatti costituita da un’agenzia governativa centrale che ha sede a Washington DC e da dodici Federal Reserve Banks regionali; seppur rende conto al Congresso ( e quindi si comporta come un organo statale), la Fed produce una rendita con cui paga le proprie spese di gestione e versa al Dipartimento del Tesoro degli USA ciò che rimane.

Sia la BoE che la Fed hanno un calendario fisso di conferenze stampa nel corso dell’anno in cui comunicano con il pubblico – più in particolare con la nicchia finanziaria – offrendo analisi e aggiornamenti sullo stato di salute dell’economia e sulle ultime misure attuate.

A seconda di quello che sta succedendo a livello economico-finanziario, questi annunci possono avere un impatto più o meno profondo. Nei periodi di buona crescita economica gli interventi delle banche centrali sembrano passare quasi innosservati mentre non appena si cade in una fase di recessione ogni singola parola durante gli interventi è analizzata in ogni sua sfumatura da politici, analisti economici e media.

Il rischio di una reazione negativa da parte dei mercati finanziari è sempre in agguato poichè ogni minima debolezza percepita può finire per essere ingigantita e nonostante molti considerino la natura formale e non partecipativa di tali interventi utile a mantenere la stabilità di mercato, altri la ritengono invece fonte d’instabilità.

È interessante notare l’effetto sui mercati della prima conferenza formale con il Presidente della Fed Ben Bernanke tenutasi il 27 aprile 2011. Mentre la reazione dei media relativamente alla sua performance è stata piuttosto disomogenea, ciò su cui la maggior parte di analisti e reporterhanno concordato è stato l’ironico crollo del dollaro, che ha toccato il livello peggiore degli ultimi 16 mesi rispetto all’euro, dopo che Bernanke aveva puntato l’accento all’impegno per supportare la forza della valuta americana.

Rimane comunque da provare il fatto che le conferenze stampa della Fed contribuiscano alla volatilità piuttosto che alla stabilità di mercato. Il trading online con CFD è uno dei metodi migliori per sfruttare questo tipo di oscillazioni dei mercati finanziari.

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