La notizia non poteva che arrivare da internet, molto prima che gli stessi siti dei grandi quotidiani la riprendessero mi era infatti già arrivata tra le email, inviata da un sito di informatica americano.
La notizia, anche se non inaspettata viste le condizioni fisiche di Jobs e la conclamata malattia che lo affliggeva, poteva però essere l'ennesima anticipazione di un evento inevitabile ed atteso, dovuta alla corsa allo scoop tipica dei media dei nostri giorni, anche se la fonte era stavolta un sito non giornalistico e solitamente molto serio e attendibile come ZDnet.com.
Inutile ogni commento, tutti sarebbero superflui per ricordare un uomo che ha segnato la storia del nostro tempo.
Certo, del ragazzo che con l'amico Steve Wozniak costruì il primo vero personal computer, il famoso Apple I era rimasto quasi niente e Jobs si presentava ormai al mondo come un brillante e fantasioso inventore di oggetti tecnologici per patiti dell'informatica, ma oggi non si può non ricordarlo come il ragazzo che ha inventato il computer per tutti.
Non sappiamo se c'è un altro Jobs che sta trafficando in un garage attorno a qualche marchingegno in grado di cambiare il mondo come fece l'Apple I, l'unica cosa certa è che il vero Jobs non c'è più e ci mancherà.