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Steve Jobs santo subito?

Da Andreachiarelli

La morte di Steve Jobs è sicuramente una grave perdita per il mondo della tecnologia e in generale per tutti noi. Jobs ha rappresentato non soltanto l’innovazione in ambito tecnologico, ma anche il modello della tenacia e delle possibilità di farcela tipiche del sogno americano. Il suo discorso alla Stanford University ne è la testimonianza e la sua esortazione, stay hungry stay foolish, è diventato un vero e proprio slogan.

In queste ore si sono dette tante cose su di lui: era un visionario, un genio, un vulcano di idee. E’ comprensibile che a poche ore dalla scomparsa si tende a mettere in risalto i lati positivi di una persona ma, con tutto il rispetto per Jobs ed il dolore della sua famiglia, ho avuto l’impressione che ci sia stata una certa esagerazione nell’esaltarne i meriti.
Qualcuno ha definito Jobs il più grande innovatore di tutti i tempi e c’è addirittura chi l’ha paragonato a Leonardo da Vinci.
Stiamo per arrivare alla beatificazione?

E’ innegabile che Jobs (ma anche l’altro Steve) e la Apple abbiano dato un impulso significativo alla diffusione dei personal computer e soprattutto al modo di intenderli: non macchine astruse e fredde, complicate da usare, ma strumenti alla portata di utenti non tecnici. L’interfaccia grafica ed il mouse prima, il touch screen dopo sono stati gli elementi chiave che hanno contribuito a rendere accessibile la complessa tecnologia che c’è sotto un PC e un dispositivo mobile. Intendiamoci, queste cose non le ha inventate Steve Jobs nè la Apple. Il loro grande merito è stato di sfruttare questa tecnologia per esaltare quella che è comunemente detta  user experience. Ma Jobs non si limitava soltanto ad utilizzare la tecnologia per semplificare la vita agli utenti, era capace di comunicarla, di creare attesa, di far diventare un evento l’uscita di un nuovo prodotto.

Dunque dei meriti innegabili, un contributo importante allo sviluppo ed alla diffusione di strumenti che fanno ormai parte della nostra vita. Ma da qui a paragonarlo a scenziati o grandi inventori come Leonardo sinceramente mi sa di esagerazione.
Jobs ha avuto brillanti intuizioni commerciali, ha dato un impulso all’innovazione, ma non credo si possa considerare un rivoluzionario dal punto di vista tecnico: non ha inventato una nuova tecnologia, ha esaltato le potenzialità di tecnologie esistenti. Dal punto di vista scientifico poi non credo lo si possa proprio tirare in ballo.
Quindi, onore al merito, ma atteniamoci ai fatti e non lasciamoci prendere da facili entusiasmi legati probabilmente alla dimensione umana dei suoi ultimi giorni di vita.
Non sono sicuro che ci sarebbe stato lo stesso clamore se Steve Jobs fosse scomparso tra una ventina d’anni.


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