Ileana Mancia
Una regione bellissima incontra un maestro della fotografia contemporanea. Succede a Perugia dove è in corso Sensational Umbria, mostra che ospita cento scatti del pluripremiato fotoreporter statunitense Steve McCurry negli spazi espositivi dell’Ex Fatebenefratelli, edificio storico realizzato alla fine del ‘500 che riapre finalmente al pubblico dopo un importante intervento di recupero e restauro. Il progetto di valorizzazione del territorio entro cui si situa questo evento fa parte delle iniziative a sostegno della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 di Perugia e Assisi, e offre itinerari e proposte turistiche che ripercorrono le tappe di McCurry durante il suo viaggio in Umbria. L’allestimento, estremamente curato nel design, presenta soluzioni innovative a basso impatto ambientale e a ridotto consumo energetico. Nel buio totale della sala espositiva le immagini in lightbox posizionate rasente il pavimento svelano tutta la loro rilevanza coloristica, e lungo il percorso due postazioni rialzate permettono di ripercorrere con un solo colpo d’occhio l’intera serie di cento fotografie.
Steve McCurry, celebre in tutto il mondo per i suoi intensi reportage, racconta questi luoghi tramite scatti per lo più inediti, ed altri tratti dal suo archivio personale, restituendoci la bellezza quotidiana di una terra antica e della gente che la abita. I temi di questa affascinante ricerca sono molteplici. Lo sguardo del fotografo cade sovente sulle bellezze storico-artistiche del territorio, soffermandosi anche sulla cura e l’attenzione con cui operano pazienti restauratrici d’affreschi. McCurry evidenzia anche il dialogo fra l’immenso patrimonio storico della regione e le tracce di modernità: interessanti le pose che hanno come soggetti la Calamita Cosmica nella Chiesa dell’Annunziata a Foligno, il capolavoro d’arte contemporanea di Gino de Dominicis, e il Carapace di Arnaldo Pomodoro, cantina vinicola della famiglia Lunelli realizzata nella Tenuta Castelbuono a Bevagna. Grande risalto è stato dato alle bellezze naturali dell’Umbria, nota per i suoi spazi verdi e incontaminati. I paesaggi immortalati dal fotografo diventano immagini simboliche del legame secolare fra la popolazione e il proprio territorio.
Il viaggio di McCurry prosegue alla ricerca di immagini che uniscano le atmosfere più tipiche e caratteristiche dei luoghi che osserva alle esperienze individuali dei soggetti ritratti. La storia secolare di questa terra e quella personale dei suoi abitanti si scoprono indissolubili allo sguardo attento del viaggiatore e fotografo. Questo legame si rivela silenzioso nei chiostri medievali di abbazie e monasteri, negli istanti di vita quotidiana rubati ai monaci; si rivela gioioso nei cortili delle case di campagna, dove la famiglia si ritrova per un pranzo all’aperto e la tavola evoca la storia di sapori abituali; si rivela tenace nelle botteghe e nei laboratori di artigianato tradizionale, in quel senso di sospensione che gravita fra le dita di mani sapienti; si rivela intimo e collettivo allo stesso tempo nella documentazione di tradizioni, rievocazioni storiche e feste a cui la popolazione umbra partecipa con passione. Le immagini più potenti di questo ampio lavoro sono sicuramente quelle in cui si riconosce con maggiore immediatezza la firma implicita del grande autore, gli scatti più salienti svelano infatti la spiccata tendenza ad estetizzare i soggetti documentati: si rimane rapiti dai colori intensi e nitidi che ritraggono giovani donne sedute al telaio, composte depositarie di antiche arti tessili attraversate da una quiete arcaica, e dagli affascinanti ritratti che rimandano alla tradizione pittorica, come quello realizzato a Veronica Corvellini in occasione del Mercato delle Gaite, la festa che si tiene a Bevagna durante l’ultima settimana di giugno e che ricostruisce la vita quotidiana, le consuetudini, gli antichi mestieri del paese in epoca medievale. Steve McCurry ha trovato in lei la sua nuova musa e noi siamo lieti di averla potuta intervistare.
Veronica, inizio subito chiedendoti come e in che circostanze è avvenuto l’incontro con McCurry.
«L’incontro è avvenuto in maniera molto casuale. McCurry stava lavorando a questo progetto organizzato dalla Regione Umbra ed era stato indirizzato dalle guide turistiche alla scoperta delle varie feste e manifestazioni da cui poter prendere spunto, tra cui il Mercato delle Gaite di Bevagna. Io prendo parte a questa manifestazione fin da bambina, così ci siamo incontrati casualmente e probabilmente deve avermi notata perché al termine delle recite sono stata fermata dall’interprete che lo accompagnava. So che ha fermato diversi partecipanti, anche persone di una certa età e che probabilmente non conoscono l’inglese, così l’approccio avveniva spesso da parte dell’interprete. Mi ha chiesto se conoscessi McCurry e se potesse scattarmi alcune fotografie. Mi è stato semplicemente chiesto di condurlo in un luogo scuro in cui penetrasse un po’ di luce, una bottega o un vicolo… Gli ho domandato se il posto che avevo scelto andasse bene e dopo il suo “OK” mi sono seduta ed è nata la foto nel giro di pochi minuti. Mi ha fermata così, come fosse un semplice passante…».
In che modo descriveresti il suo sguardo?
«Sai, lo sguardo di un artista non può che essere particolare. Probabilmente chiunque si sarebbe indirizzato altrove per scattare delle foto, in lui ho notato una sensibilità diversa. È molto più attratto dall’essere umano che da un paesaggio o dagli scorci della città. Credo sia questa la sua caratteristica, l’essere attratto da ciò che vede nelle persone che incontra. Mi è stato chiesto in un’occasione di che colore fossero gli occhi di McCurry, dopo tutto lui stava osservando i miei, eppure non riuscivo a ricordarne il colore: in realtà, il suo è lo sguardo stesso dell’obiettivo».
E cosa ha lasciato a te, invece, questa esperienza?
«Guarda, dopo questo incontro io ho incominciato a visitare posti, per lo meno in Umbria, che non avevo ancora mai visto, o in cui mi ero recata da bambina e di cui ho ricordi lontanissimi, ormai vaghi e quasi svaniti. Qualche giorno fa, ad esempio, sono tornata dopo tanto tempo alle Cascate delle Marmore che avevo visto da piccola, forse a tre o quattro anni. Mi sono detta che fosse giusto prendere parte a questa riscoperta del mio territorio, che fosse il momento di avvicinarmi di più ai luoghi che mi circondano».
Sai che fra circa vent’anni dovrai permettergli di fotografarti di nuovo, vero? (Il riferimento, subito colto da Veronica, è alla storia del celebre ritratto della Ragazza afgana, fotografata di nuovo da McCurry a quasi vent’anni di distanza dal primo scatto).
«Sicuramente. Spero di vederlo un po’ prima che passino vent’anni, anche perché non mi trovo in Afghanistan, ma in Umbria, e sicuramente l’accesso è più facilitato. Non necessariamente per una nuova foto, ma, anche solo per salutarci nuovamente, spero di rincontrarlo molto prima».
Sensational Umbria by Steve McCurry
29 marzo – 5 ottobre 2014
Ex Fatebenefratelli – Palazzo della Penna, Perugia
Orario
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica: 10.30 – 19.00
sabato e prefestivi: 10.30 – 23.00
lunedì non festivo: chiuso
Info
www.sensationalumbria.eu