Nutro una grande ammirazione per Wilson, sapiente architetto sonoro, capace di metabolizzare ed aggiornare, pur con qualche ruffianeria di troppo, le intuizioni di alcuni giganti dei seventies, floyd su tutti; certamente pone spesso l'accento sulla forma a discapito del contenuto, e la cosa é evidente in questo non riuscitissimo "primo disco solista" (virgolette d'obbligo). C'è comunque una perla, che naturalmente paga il tributo agli altri mentori, i King crimson: no twilight within the courts of the sun, sorta di revisione della seconda, convulsa parte di starless, con un sublime Gavin Harrison dietro i tamburi a reggere l'obliqua ritmica.
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