Il grande Gatsby è un grande film. Grande quanto?
GRANDE COSI’
Fine della recensione.
Dopo aver dedicato una intera retrospettiva ai precedenti lavori di Baz Luhrmann, ovvero BALLROOM - GARA DI BALLO ROMEO + GIULIETTA MOULIN ROUGE! e AUSTRALIA
me la cavo così? E no, dai. Vi beccate un post completo. E pure uno di quelli GRANDI
"Io ancora ridere per recensione cannibale di Australia."
Il grande Gatsby (Australia, USA 2013) Regia: Baz Luhrmann Sceneggiatura: Baz Luhrmann, Craig Pearce Tratto dal romanzo: Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald Cast: Tobey Maguire, Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Elizabeth Debicki, Isla Fisher, Jason Clarke, Adelaide Clemens, Callan McAuliffe, Gemma Ward Genere: grandioso Se ti piace guarda anche: Romeo + Giulietta, Moulin Rouge!, Quarto potere, The Aviator, Boardwalk Empire, Big FishUno nella vita dovrebbe fare quello che gli riesce meglio. Va bene sperimentare, tentare cose differenti, arrischiarsi su sentieri poco conosciuti, ma poi è meglio raccogliere le esperienze fatte e utilizzarle all’interno di ciò che si sa fare in una maniera migliore di chiunque altro. Per me con Il grande Gatsby Baz Luhrmann ha fatto qualcosa di simile ai Daft Punk. Con il loro nuovo album capolavoro “Random Access Memories” sono tornati a suonare la musica che gli riesce meglio, la Disco, come in Discovery. Senza proporre una sterile e nostalgica replica di quell’album, o della Disco anni Settanta, bensì riformulandola con una sensibilità nuova. Baz Luhrmann con la sua versione de Il grande Gatsby sembra seguire lo stesso approccio. Il suo precedente Australia si era rivelato un melodrammone troppo old-style, in cui giusto nei primi minuti di pellicola si intravedeva intatto il suo stile, per poi trasformarsi in una copia poco inventiva dei film della vecchia Hollywood. Con Australia, non è come se Luhrmann avesse voluto girare il suo personale Via col vento, è come se avesse voluto girare proprio Via col vento, in versione australiana, rinunciando quasi del tutto al suo spumeggiante approccio post-moderno. Chiusa quella sbadigliosa parentesi classica, il Baz nostro è tornato a fare quello che sa fare meglio. Lo sborone post-moderno. E sti gran Gatsby se gli riesce bene!
"Smettetela subito di chiamarmi Caz Luhrmann e concentratevi!"
Baz Luhrmann dà il suo meglio quando gioca in trasferta. I suoi film australiani sono i più deboli della sua filmografia: Ballroom - Gara di ballo è un esordio promettente, però è ancora parecchio acerbo e lascia intravedere solamente i barlumi della grandeur futura. Australia come detto è un noioso, seppur non del tutto disprezzabile, inno d’amore al cinema classico e poco altro. È invece solo quando si confronta con l’estero, che il Baz nostro disputa le sue partite migliori. Con Romeo + Giulietta si è confrontato con il mito assoluto della drammaturgia britannica, Will the Pelvis in Stratford Shakespeare, e ne è uscito vincitore. Con Moulin Rouge! ha pigliato il locale simbolo di Parigi e della Francia bohèmienne tutta e ha siglato una nuova splendida rete. Adesso è andato a tirare fuori dallo scaffale uno dei grandi classici della letteratura americana del Novecento, Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald, ha soffiato via la polvere e gli ha aggiunto colore. Ora, potrei fare un confronto tra romanzo e pellicola, ma non lo farò perché: 1) Risulterei ancora più pretenzioso di quanto sono di solito. 2) Volevo leggere il libro prima di vedere il film, ma non ho fatto in tempo e così si va ad aggiungere al lungo elenco di letture che dovrei assolutamente recuperare prima di morire."Ma che ci troverà tanto di sospetto nelle mie feste, questa Ilda Boccassini?"
Non avendo letto il libro, non so quanto ci sia di fitzgeraldiano in codesta pellicola. Quel che so di certo è che i personaggi sono stati resi al 100% luhrmanniani. Su tutti lui, il grande del titolo. Jay Gatsby va a raccogliere il testimone dei precedenti idealisti, quelli innamorati dell’amore, quelli che tutto è sempre una questione di vita e di morte, quelli come Romeo (il giovane Leo DiCaprio) e come Christian (Ewan McGregor) di Moulin Rouge!. Oltre che un inguaribile ottimista, uno che vive nell’eterna speranza, Gatsby è anche un personaggio estremamente misterioso. Uno che farebbe di tutto pur di incontrare Daisy (Carey Mulligan) e che, se non avesse le splendide fattezze di Leonardo DiCaprio, sembrerebbe solo uno schifoso inquietante stalker e basta. Invece no. Gatsby non è uno stalker. Gatsby è un grande punto interrogativo, un uomo che tutti conoscono, ma che nessuno conosce veramente. Come Don Draper della serie tv Mad Men. O ancora come il colonnello Kurtz di Apocalypse Now. Un uomo sul cui conto girano le leggende più disparate, alcune delle quali messe in giro da lui stesso, proprio come l’Ed Bloom di Big Fish, che Ewan McGregor ha intepretato subito dopo Moulin Rouge!, sarà un caso? Il grande Gatsby assomiglia allora a un thriller, con il narratore Nick Carraway (un Tobey Maguire perfetto) che cerca di risolvere il mistero, prova a farsi largo in quella nebbia che è la vita di Gatsby. Una nebbia dietro alla quale si cela una luce, verde come la speranza. La speranza è rappresentata da Daisy, una Carey Mulligan di una bellezza abbagliante, che illumina lo schermo e illumina anche un personaggio non particolarmente simpatico, ma che nel romanzo pare fosse ancora più disprezzabile. Peccato solo che Daisy sia sposata con quel gran pezzo di stronzone di Tom Buchanan, un Joel Edgerton bravo davvero a fare il gran pezzo di stronzone, sarà anche questo un caso?"Chissà se in questo film riuscirai a sopravvivere fino alla fine, eh Leo?"
Una storia d’amore, dunque? Oppure un thriller alla scoperta dei misteri di Gatsby? Il primo mistero è: da dove arrivano i suoi soldi? Dalla compravendita immobiliare? Dalla mafia? Da Craxi? Il secondo e più grande è: chi è, chi è davvero Gatsby? Il film è allora più di ogni altra cosa un’indagine ad personam alla Quarto potere, cui il regista sembra guardare come modello d’ispirazione e che ripropone in una riuscita chiave post-moderna. La sua chiave, il suo cavallo di battaglia, ché come fa il post-moderno Luhrmann nessuno mai. Al Baz nostro non sembra interessare parlare solo degli anni ’20, lui preferisce raccontare l’America degli ultimi 100 anni tutta. Il decennio in cui è stato scritto il romanzo rivive nelle scenografie sfavillanti, nei costumi firmati da Prada, nei completi di Brooks Brothers e altri marchi molto fashion, nella Rapsodia in blu di George Gershwin, nei suoni jazzati campionati (o, se siete tra i detrattori, stuprati) da vari artisti di oggi, su tutti Jay-Z che ha curato in prima persona la colonna sonora. Elementi retrò remixati però con uno stile attuale, in maniera analoga a quanto fatto in Moulin Rouge! o più di recente anche dal Quentin Tarantino di Django Unchained; western-rap in quel caso, swing-hop in questo. Una scelta azzeccata (sebbene un will.i.am ce lo poteva anche tranquillamente risparmiare e al suo posto avrebbe potuto svettare un Justin Timberlake), con vertici nell’esaltante “Who Gon Stop Me Now” di Jay-Z e Kanye West nella splendida scena della"Giulietta, sono contento che sei ancora viva e sei diventata un'agente della CIA.
Adesso però attacco, che sto aspettando una telefonata da quella stronza di Daisy!"
Dove correte? Aspettate a lasciare la sala. Per voi ammiratori del grande Gatsby, ma anche per quei birboni dei suoi detrattori, ecco a voi…
IL GRANDE TEST Dimmi cosa mangi e ti dirò quale personaggio de Il grande Gatsby sei
1 - La tua arma di seduzione: A) Lo sguardo da nerd imbambolato B) Lo sguardo da cucciolo bastonato C) I muscolazzi D) Un finto sorriso di circostanza
2 - Suona il telefono… A) Non rispondo, tanto saranno quelli di Infostrada B) Uff, sarà qualche mio fans C) Meglio rispondere in privato, non si sa mai… D) Corro al telefono, magari è il mio amato/la mia amata
3 - La canzone che potrebbe fare da colonna sonora alla tua vita: A) Caparezza “Fuori dal tunnel” B) Lana Del Rey “Young and Beautiful” C) ABBA “Money Money Money” D) Blondie “Call Me”
4 - Il tuo film preferito: A) La finestra sul cortile B) La rivincita delle bionde C) Wall Street D) Romeo + Giulietta
5 - Questa sera c’è un party… A) Ci vado, ma solo dietro invito ufficiale B) Che noia, so già che sarò di certo la persona più bella presente C) Evvai che mi sbronzo! D) Arrivo fashionably late e poi me ne vado via subito dopo
6 - Quale tra questi personaggi stimi di più? A) Gatsby B) Paris Hilton C) Il Trota D) Lapo Elkann
7 - Quali sono stati i tuoi studi? A) Scienze della Comunicazione, ma poi mi sono dedicato all’economia B) Scuola di moda C) Cepu, ma non è bastato e allora il papi m’ha comprato la laurea D) Sono andato ad Oxford. Ehm, più o meno…
8 - Ti piace raccontare bugie? A) No, mi interessa cercare la verità B) Se solo inventarsele non fosse così faticoso C) Sono il re delle balle D) Tutta la mia vita è una menzogna
9 - L’obiettivo più importante della tua vita è… A) Scrivere il grande romanzo americano B) Essere per sempre giovane e bello/a C) Ciulare e fare soldi! D) Passarla insieme alla persona che amo
E ora... leggi il tuo profilo MAGGIORANZA DI A Nick Carraway (Tobey Maguire) Sei un narratore e anche quando vivi delle esperienze in prima persona ti sembra di viverle dall’esterno. E sì, di certo sei anche un po’ nerd.
"Volevi essere come DiCaprio... e invece sei come me, UAH AH AH!"
MAGGIORANZA DI B Daisy Buchanan (Carey Mulligan) Sei superficiale, attaccata ai soldi e al lusso, sei pure un po’ stronzetta, però che te frega? Tanto sei figa.
"Ma come, nemmeno io sono venuta con la maggioranza di B?"
MAGGIORANZA DI C Tom Buchanan (Joel Edgerton) Sei prepotente, un filo nazistello, egoista e ti interessa solo e soltanto di te stesso. Quindi di questo test non te ne potrà fregar di meno.
"E io ho sprecato il mio tempo a fare questo stupido test, anziché giocare a polo o trombare?"
MAGGIORANZA DI D Jay Gatsby (Leonardo DiCaprio)