Evi Voutsinà è una scoperta abbastanza recente per me, grazie a mia figlia che mi regalò un suo libro al ritorno da una vacanza in Grecia.Non conoscevo questa signora, nata a Leucade e lì cresciuta “alla luce azzurra del mar Ionio tra le saline e gli uliveti centenari “come lei amava raccontare.Cuoca e scrittrice di libri di cucina, cartografò la tradizione gastronomica greca come pochissimi altri hanno fatto e forse nessuno riuscì più di lei.Mi ha affascinato la sua capacità di sintesi, il suo linguaggio asciutto, scevro di quegli insopportabili diminutivi/vezzeggiativi tanto usati nell'uso quotidiano della lingua “cipollina, aglietto, acetino, olietto, pepino, salino” e via trascorrendo. Per gli standard della nostra epoca morì in un'età che si possa definire ancora “giovane” cioè a 63 anni, qualche anno fa.
La ricetta che segue è tratta dal suo libro che si intravede nelle foto“Autentica Cucina Greca”.E' un piatto dell'area del Lago Plastiras, a Karditsa, città della Tessaglia, nel cuore della Grecia continentale; si usa durante il periodo di magro, quando il glorioso stifado non può essere preparato con la carne e al posto suo si usano le prugne regalandoci un inaspettato e sorprendente sapore agrodolce, così raro nella cucina greca!....
Ingredienti:
- 500 gr. di cipolle (io ho usato le borettane)
- 4 – 5 spicchi di aglio in camicia
- 60 ml di aceto bianco
- 150 ml di vino rosso secco
- 1 rametto di rosmarino
- 1 foglia di alloro
- 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro
- pepe nero macinato fresco
- 4-5 grani di pimento
- 5 cucchiai di olio evo
- sale
- 150 gr. di prugne secche denocciolate