Ultimamente i pensieri sulla qualità della mia vita ed in generale su quella di chi mi circonda, sono praticamente quotidiani.
Quando incontro e parlo con amici che non vedo da tempo, il "come stai" non è più solo il modo di aprire una conversazione, ma una vera e propria domanda che nasconde una reale premura verso chi ho di fronte.
La persona che qui scrive è lontana anni luce dall'ipocondria e dall'ansia generalizzata, ma molte persone che conosco invece lo sono.
La mia sensazione è che oggi il tipo di comunicazione che ci arriva dai media non sia più tanto "informazione preventiva" ma vero e proprio terrorismo psicologico.
Rispetto grandemente tutti coloro che affrontano la malattia, qualunque essa sia, con lo spirito di chi non è malato, ma "diversamente sano". Cosa difficilissima da fare ma possibile, credo.
Ogni malattia è penosa per chi l'affronta. Ma un diverso modo di affrontarla racconta molto della persona che hai di fronte.
Se si cominciasse a ridimensionare certi messaggi che ci pervengono e che ovviamente tendono ad manipolare la nostra percezione, sarebbe un primo passo verso una vita più serena.
Di zucchero, grassi saturi, farine raffinate, proteine animali e continuate voi la lista, si può morire così come è vero che la nostra alimentazione è la prima causa dei nostri malanni. Ma si può vivere una vita piena di demoni e privazioni?
Intolleranze, allergie e malesseri di vario genere per sensibilizzazione agli alimenti sono all'ordine del giorno. La parola dieta invece una sorta di martello pneumatico che comincia a trapanarci i neuroni con il primo sole e paradossalmente si pensa alla dieta solo per apparire belli, snelli, attraenti e giovani.
Uno si guarda di profilo allo specchio e lì scatta il "devo mettermi a dieta" di ordinanza.
Io invece mi deprimo.
Tantissimo. Perché non mi piacciono le rinunce, odio le campagne terroristiche e le misure estreme.
Perché con il passare degli anni il piacere del cibo resta una delle cose che più mi dà felicità, allegria. Non amo abbuffarmi, non sono una mangiatrice occulta (non mi sveglio la notte per saccheggiare il frigo), e sono anche una con una discreta forza di volontà quando voglio raggiungere degli obiettivi. A mio vantaggio va che non ho vizi: non fumo (1000 punti extra), non bevo (una birretta con gli amici ogni tanto, ma piccola sennò mi gira il capo).
Con molta probabilità, se non mi casca un vaso in testa, potrò vivere fino a 100 anni anche se, vista la mia pressione, avrò vissuto tutta la vita con l'energia di una 90nne.
Ricettario BWell
Chi la pensa come me è la proprietà dell'Hotel Bristol Buja di Abano, rinomato luogo di vacanza benessere per coloro che cercano sollievo attraverso bagni termali e fanghi rigenerati.Facile, direte voi: "quello è un centro benessere"! Si, ma non sempre tutto è così scontato.
Il Bristol Buja lavora da anni con una clientela internazionale.
Il mercato principale è quello tedesco, e durante il mio recente soggiorno di cui vi avevo anticipato qui, mi sono divertita ad osservare il comportamento degli ospiti dell'Hotel a tavola.
Dopo una giornata di fanghi, massaggi, jacuzzi e nuotate nella magnifica piscina termale, ordinavano fior di lasagne, spaghetti, bisteccone e facevano letteralmente festa al buffet dei dolci.
Buffet di inaugurazione - cioccolatini home made
Mica scemi, direte voi!Eccerto, considerando che la qualità di quanto proposto dalla cucina è altissima.
Ma la coraggiosa sfida della brigata del Bristol Buja capeggiata dallo Chef Claudio Crivellaro, con la consulenza della dottoressa Maria Teresa Nardi dell'Istituto Oncologico Veneto e del cardiologo Gianfranco Buja, è stata proprio quella di cimentarsi in qualcosa di veramente nuovo.
E' possibile realizzare un menù bello e buono che sia al contempo sano e con questo proporre una carta alternativa agli ospiti dell'Hotel?
Ebbene, la sfida è stata vinta attraverso la creazione di ben 14 menù diversificati (4 portate ogni menu) per un totale di 56 ricette.
Le ricette, raccolte su un delizioso ricettario, prevedono l'utilizzo di ingredienti che rispettano alcuni paletti dettati dai medici in equipe, vale a dire la diminuzione delle quantità di proteine animali e l'aumento di utilizzo di vegetali, legumi e cereali. Così carne e pesce 2 volte a settimana abbondanza di fibre, vitamine e antiossidanti in natura.
Ma senza mortificare il palato perché ogni menù proposto ha ricchezza di sapori e prevede un finale dolce (per gli irriducibili come la sottoscritta).
Pavone di asparagi - trionfo di antiossidanti naturali
La creazione di questa nuova linea "gusto e benessere" ha richiesto bel 6 mesi di lavoro, fatto di tentativi, errori, controlli e approvazioni finali dello staff medico.Ad oggi, dopo c.ca 2 mesi di inserimento nel menù generale dell'Hotel, un buon 20% degli ospiti sceglie i piatti BWell.
E per essere in un'Hotel dove ogni ospite ha ben tre tipologie di scelta (Menu del giorno - menù a la carta e B Well menu), questo è decisamente il miglior segno di apprezzamento e la conferma di aver preso una direzione giusta.
Lo chef Claudio Crivellaro ed alcune delle sue creazioni vegetali.
Uno degli elementi più eclatanti dei menu B Well è la mancanza della parola "rinuncia".Ogni giorno c'è la presenza di un antipasto sfizioso, un primo di pasta o favolose zuppe, un secondo creativo ed appetitoso ed un dolce finale.
L'attenzione non è posta solo agli ingredienti usati (di grandissimo livello qualitativo, molti biologici o integrali), ma anche ai metodi di cottura che preservano le proprietà dei prodotti senza mortificarne il sapore: niente riso bollito insomma.
Tutta la parte della pasticceria è stata seguita da uno chef giovanissimo e pieno di energia, Enrico Magro.
Pasticciere tradizionale, Enrico ha raccolto la sfida, riuscendo a realizzare dessert eleganti e di gratificazione utilizzando ingredienti inediti come farine speciali (canapa sativa), bacche aromatiche (fava tonka), cotture speciali (bagno maria a vapore) tanto per fare alcuni esempi.
Lo chef Enrico Magro ed Anna Maria Pellegrino, Presidente AIFB.
Muffin con spuma di tofu
Fava Tonka
Non va dimenticato il pasto più importante del giorno, ovvero la colazione, dove la filosofia BWell ha un posto speciale grazie alla presenza di frutta, yogurt, cereali biologici, una ricca selezione di semi oleosi, centrifugati di frutta e verdura, pani fatti in casa con grande attenzione alle diverse intolleranze.Trionfo di frutta e dessert BWell sul buffet di inaugurazione
Aperitivo BWell - Un'inedita Caprese
Food blogger al lavoro
Lo stile di vita così amabilmente riassunto dal Prof. Buja durante la tavola rotonda a cui ho potuto partecipare in questi giorni, prevede delle linee guida così semplici da seguire e che tutti noi conosciamo a mena dito, se non fosse che tendiamo a dimenticarle sottovalutandone l'importanza:- Attività fisica ogni giorno: anche un'oretta di camminata a passo sostenuto è più che sufficiente per mantenersi in forma. Nessuna sana alimentazione o dieta se non è supportata dal movimento, è in grado di prevenire la degenerazione del nostro organismo.
- Sana Alimentazione: che va a braccetto con l'attività fisica. Varia, equilibrata, senza l'abolizione di nessuna categoria alimentare. Alcuni alimenti vanno privilegiati ma nessuno va abolito. Ricordiamocene.
- NO FUMO - e non c'è bisogno che dica altro.
- Preferire alimenti integrali.
- Frutta e verdura in primo piano.
- Carne, pesce, uova e latticini si, con moderazione (2 volte a settimana per ognuna delle categorie).
- Diminuzione drastica del consumo di zuccheri (ahí ahí ahí....qui devo abbassare la testa)
- NO AL DIGIUNO (e che questo sia di monito a chi si lascia prendere da insane abitudini).