Stiletto academy: a scuola di tacco 12

Creato il 04 giugno 2013 da Ornella Di Mauro @ornelladimauro

Nasciamo scalze e da piccole sogniamo di infilare i piedi nelle scarpe della mamma. Cresciamo in fretta per la brama di indossarle e poi ci dividiamo tra l’odio e l’amore perché sono belle ma fanno male. Croce e delizia, i tacchi sono imprescindibili per ogni donna. Tuttavia per sopravvivere basta conoscere qualche trucco. Domenica 2 giugno insieme ad altre 94 donne ho preso parte aStiletti Siciliani, un workshop su tacchi: sceglierli, curarli, camminarci con stile ed eleganza senza soffrire. Questa in sintesi la missione dello Stiletto Tour approdato per l’ultima tappa a Catania, al Joyà Academy di Salvo Filetti. Un pomeriggio ad alto tasso di femminilità capitanato dalla fondatrice in persona di Stiletto Academy: Veronica Benini (e il suo alter ego Spora).

In una vita precedente Veronica era architetto, viveva a Parigi e stava sui tacchi anche in cantiere.  Nel 2006 ha aperto un blog. Da quello al 12camp il passo è stato breve. Ha mollato tutto, ha creato Stiletto Academye ora diffonde il verbo del tacco percorrendo il paese e insegnando alle donne come alzare caviglie e autostima. Lentamente, perché sul tacco si sale un passo alla volta. Questa è Veronica. E Spora? Lei è la fata madrina del libro Tacco 12. Pubblicato nel gennaio del 2013 da Sperling&Kupfer il libro si presenta come una favola moderna in cui la fatina fashion e bionda aiuta la protagonista, Marta, a rivoluzionare la sua scarpiera piatta, passando dalle zeppe ai plateau fino al tacco. Nella vita reale Veronica dispensa consigli utili tanto a donne abituate a camminare sui tacchi che a quelle che non si separano mai dalla ballerine. Le sue lezioni sono valide per tutte perché non si smette mai di imparare. 

Destreggiandosi perfettamente sulle delle scarpe rosse Zara ha spiegato alla platea munita di personale tacco 12 che esistono delle scarpe killer e sono le insospettabili: tanto le décolletées senza plateau che le ballerine e le infradito Avendo una suola fine, rasoterra, sollecitano troppo il piede. Al contrario il plateau protegge la punta e stanca di meno. Curiose? La scarpa passepartout è il sandalo multilaccio con plateau: regge la caviglia e il collo del piede e lascia libere le dita. Ci ha mostrato il portamento giusto. Al bando i libri sulla testa. Basta mettere la testa in linea con il sedere, non piegare le gambe e non far partire il movimento da tutto il corpo. Sono le gambe che  devono muoversi, e le anche le accompagnano ondulando.

I NOSTRI STILETTI



La lezione è culminata con la sfilata delle partecipanti sotto l’occhio vigile della prima heel coachitaliana, al cospetto di una giuria munita di palette numerate. Tre trattamenti L’Oreal per le vincitrici della camminata. Il workshop è stato anticipato da tre tavoli tematici tenuti da hair stylist di Compagnia della Bellezza. E devo dirlo: ho appreso cose che voi umani non potete immaginare su taglio, colore e styling. La lezione di face code con l'hair designer Salvo Filetti non è stata solo un fatto teorico. Dai consigli su come scegliere l'hair look più adatto alle caratteristiche del proprio volto si è passati subito ai fatti: un taglio improvvisato proprio su Veronica.







Un pomeriggio proficuo in cui ho ho capito come comunicare con il parrucchiere (e questo è tanto), ma soprattutto ho appreso che alla bellezza non c’è mai fine e che ogni centimetro ha la sua ragione d’essere: il tacco slancia la figura, rende più sexy, sicure di sé e costano meno dell’analista. 

Ultimo ma non per importanza: ho già letto le prime pagine del libro e ho appreso che la vita è troppo breve per passarla rasoterra, che i problemi visti dall'alto sembrano più piccoli e soprattutto come dice la modella Veronica Webb  il tacco mette il culo là dove deve stare: su un piedistallo.

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