Il potere non corrompe: il potere è corruzione.
La situazione diventa sempre più intollerabile, giorno dopo giorno. Non sono tanto le criminali decisioni dei governi tutti ad esasperarci, misure cui siamo purtroppo avvezzi, quanto la viscosa ipocrisia con cui il potere ammanta ogni suo atto. Questa disgustosa doppiezza è amplificata dai media di regime, in particolare dalla televisione di Stato. La televisione – si sa – è l’incarnazione della menzogna e, quando essa enfatizza certi eventi (non di rado sono accadimenti inventati), sentiamo puzza di bruciato.
Combinazione (come no...) le esequie negate a Priebke sono concomitanti con il tentativo parlamentare di perseguire il "reato d’opinione", introducendo, ope legis, il delitto di negazionismo (qui inteso come disconoscimento del cosiddetto “olocausto” e non come adesione alla balzana “teoria della condensazione”). Tutta questa gazzarra serve a stordire l’opinione pubblica, ad annebbiarne le menti, ad esacerbare gli animi. Giustamente si condannano le atrocità perpetrate dall’ex ufficiale tedesco, ma si cancellano con un colpo di spugna le scelleratezze del sistema di ieri, di oggi, di domani.
Virgilio insegna “Parce sepulto” (Eneide, III, 41), ossia “Sii indulgente con chi è morto”. Anche il Tasso (Gerusalemme liberata, XIII, 39) scrive: “Non dee co’ morti guerra aver chi vive”, mentre l'autore Vincenzo Monti conia un verso che è passato in proverbio: “Oltre il rogo non vive ira nemica”. (In morte di Ugo Basville). Esecriamo Priebke, ma perché non siamo altrettanto implacabili con Bush senior e Jr, colpevoli di aver massacrato oltre 600.000 Irakeni? Quando i Bush moriranno, assisteremo a simili manifestazioni di barbarie, all’impedimento dei funerali o, piuttosto, lo si celebrerà come lo statista che beneficò la nazione ed il mondo, come l’eroe che combatté contro il “terrorismo islamico”? E’ naturale che l’esempio dei Bush è solo uno fra i numerosi che si potrebbero proporre.
Fino a quando dovremo tollerare i soprusi compiuti dagli usurai internazionali, dai militari, dai mercanti di morte? Fino a quando dovremo ascoltare le bugie di pennivendoli vigliacchi ed ignoranti? Fino a quando dovremo sorbirci le zuccherose prediche di papa Imbroglio? Fino a quando dovremo leggere le volgari mistificazioni dei negazionisti?
E’ un'agonia: sarebbe preferibile il fendente netto della ghigliottina al lento supplizio che ci lascia semivivi, tramortiti.
Il sistema è malvagio e corrotto sino al midollo. Non si può in nessun modo riformare: esso va rovesciato, sradicato dalle fondamenta e ridotto in polvere.
E’ uno stillicidio: il tracollo dell’economia e lo sfacelo della società, ideato dalle luride élites, stanno flagellando quasi tutto il pianeta e la sua popolazione. E’ un sconquasso universale che è destinato a creare le condizioni, i presupposti per il “mondo nuovo”. Più ancora del crollo produttivo con la deindustrializzazione e lo sterminio della piccola e media imprenditoria, inquieta la rovina ambientale provocata dalla biogeoingegneria assassina e dalle radiazioni nucleari di Fukushima. La natura sta languendo, rantola tra l’indifferenza di un’umanità snaturata. E’ proprio questo motivo di profondissimo disagio: essere assediati da una moltitudine di larve abuliche. Come Diogene, ci aggiriamo per le strade cercando l’uomo, ma la nostra lanterna è in frantumi...
Siamo alla mercé di gentaglia, di infami che non hanno neanche venduto l’anima al Diavolo, semplicemente perché non l’hanno.
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APOCALISSI ALIENE: il libro