Magazine Diario personale

Stillicido del peggio

Creato il 24 marzo 2015 da Lavostraprof

Va bene. Si sa. Lo ammetto. Ormai sono prevenuta.
Un anno e mezzo fa, quando dicevo che la CapaTórta era un flagello, un mio amico mi diceva: aspetta a giudicarla, poi cambia, migliora, hai capito male, sei prevenuta.
Un anno e mezzo fa, quando dicevo che la CapaTórta era falsa, bugiarda, pettegola e autoritaria, mio marito mi diceva: stringi i denti fino alla pensione e chissenefrega.
Adesso quando racconto che cosa capita, il mio amico sta zitto e mio marito dice: resisti e chissenefrega.
Adesso, per dire, c’è di mezzo uno sciopero. Non vi dico nemmeno quale, non importa. Uno sciopero.

Nella mia scuola funziona così: quando c’è sciopero, l’83% firma subito che non lo fa, il 5% scrive che quel giorno non è in servizio, il 7% si dimentica di firmare, i rimanenti firmano per presa visione.
Poi la CapaTórta manda una circolare alle famiglie dicendo di far venire a scuola i figli ché tanto l’83% eccetera.
Io sono nei “rimanenti”.
Firmo per presa visione. Capisco che possa dare fastidio se io, il giorno dello sciopero, sono in classe per tre, quattro ore, magari pure le prime ore, e loro (la Capa e il cerchio magico) son lì che non posso o dire alle famiglie di stare tranquille e di mandare i virgulti al parcheggio giornaliero. La parcheggiatrice (io) potrebbe non esserci.
In ogni modo, non so, ero convinta che lo sciopero fosse per procurare disagio e portare così alla luce eccetera.
In ogni modo,ecco, sta attina sono in classe per la simulazione della prova Invalsi.
Si sente puzza d’esame, e io ho qui più di venti persone in un silenzio quasi religioso, mai successo, può darsi se la stiano facendo sotto, può darsi stiano cercando di copiare, può darsi stiano pensando ai fatti loro e rispondendo a caso, non importa. C’è silenzio alacre. Chi lo avrebbe mai detto.
E in questo silenzio alacre entra RadioLuigiLibera promosso sul campo ad applicato della segreteria.
Prima si ferma sulla porta. Il silenzio alacre lo impressiona. Poi decide che il dovere è dovere e avanza s entolando il foglio firma della circolare sullo sciopero. Non è che ci vedessi fino in fondo a quel tunnel di 13 metri che è la mia aula, ma, ve l’ho detto all’inizio, sono prevenuta (e stamattina ho sentito che una del cerchio doveva fare la circolare di tranquillizzazione famiglie).
Comunque, RadioLuigi svetola il foglio, chiede scusa, chiede se disturba (per via dell’alacre silenzio, se ne è accorto pure lui), io dico che no, non disturba (perché sono prevenuta ma non maleducata e ambasciator eccetera) e lui avanza e mi fa vedere la circolare.
Per la firma, dice.
Ho firmato dico.
Lui si ferma e guarda il foglio.
Vede la mia firma, la vedo anch’io.
Sì sì, dice, ha firmato.
Mi pare evidente, penso io, ma non dico niente per via dell’ambasciator, e perché voglio vedere come finisce.
La firmaaa, fa lui e agita il dito verso la altre colonne, dove ha firmato chi ha detto no, tranquilli, lo sciopero non lo faccio, e chi ha detto sì che lo faccio lo stramaledetto sciopero (in quest’ultimo caso, nessuno).
E io dico: ho firmato, e faccio segno lì dove si vede benissimo che ho firmato.
E lui agita il dito verso le altre due colonne e fa: sì, ecco, mi han detto di controllare le firme (e alza le spalle per ricordarmi quell cosa dell’ambasciator chd io ho già pensato).
Allora, per finirla lì e tornare al silenzio alacre che mi piaceva tanto, decido di dargli un aiutino e scandisco:
Ho. Firmato. Per. Presa. Visione.
E lui riguarda la mia firma che aveva già visto benissimo, e guarda me, e alza le spalle, e mi ridice: mi han detto di controllare, magari qualcuno si era sbagliato.
E io dico: no, è giusto, e lui chima la testa, infossa le spalle e se ne esce.
Spero che non lo frustino adesso.
Turberebbe il silenzio alacre.



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