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Sto leggendo: Il piccolo amico - Donna Tartt e altre riflessioni

Creato il 09 novembre 2011 da Valepi
Questo post di Sononera (letto stamattina durante il mio inutile e noioso tirocinio da specializzanda) mi ha emozionata e mi ha riportato alla mente un sacco di dettagli sul mio modo di essere, ed essere stata, una lettrice.
Ho provato a ricordarmi in che modo sono diventata una lettrice, ma la mia passione per libri è talmente in profondità, nel mio DNA da rendermi quasi impossibile ricordare l'inizio. E non scherzo quando dico che è nel DNA: è una passione che ho ereditato da mio padre, la leggenda vuole che abbia iniziato a leggere seduta sulle sue ginocchia, mentre lui leggeva il giornale e io chiedevo "cos'è quetto? e quetto?" e lui mi insegnava a poco a poco le lettere dell'alfabeto.
Non ricordare questi momenti è uno dei mie crucci più grandi, considerato il rapporto che ho ora con mio padre. Ma questa è un'altra storia.
Come è un'altra storia il fatto che solitamente non prendo nota di frasi, passaggi, momenti importanti dei libri che leggo. Delle centinaia di libri che ho letto da quando ho imparato di alcuni ho probabilmente dimenticato già anche il titolo, solo alcuni li ho letti più di una volta e ogni volta mi hanno meravigliata ed emozionata come fosse la prima (Cent'anni di solitudine sopra tutti, ma anche 1984, ma anche I tre moschettieri, Piccole donne e chissà quali altri).
Da quando ho il blog mi capita ogni tanto di scrivere qualcosa sui libri che sto leggendo: lo sottolineo perchè non mi riferisco ai libri che ho terminato e di cui talvolta ho scritto (che potete trovare nella sezione Libri ) ma a quelli di cui scrivo mentre li sto leggendo.
A quanto ricordo qui mi è capitato per Kafka sulla spiaggia e Il profumo delle foglie di limone, di cui ho scritto addirittura prima, durante e dopo.
Per Kafka sulla spiaggia è stato particolare, probabilmente è qualcosa di simile a quello che ha descritto Sononera: un passaggio del libro mi colpì talmente tanto che sentii l'esigenza di conservare quel momento e condividerlo e così ci scrissi su.
Insomma, tutto questo giro di introduzione per arrivare a dire che vorrei provare a scrivere qualcosa die libri mentre li sto leggendo, perchè ogni volta mentre li leggo mi danno emozioni e sensazioni che a libro finito sono sfumate via, scomparse e che spesso non riesco a recuperare.
E quindi questo post... per quel che vi può...
Per quagliare: sto leggendo Il piccolo amico
 More about Il piccolo amicodi Donna Tart, di cui anni fa ho già letto Dio di illusioni
A sentire la comunità Anobiiana il primo si merita 4 stelle piene, mentre quello che sto leggendo ora se ne merità 3 scarse. In realtà di Dio di illusioni non ricordo molto, vagamente mi pare mi sia piaciuto, ma quasi non saprei dire nulla della trama (e questo già dice molto).
Il piccolo amico è un tomazzo di 679 pagine, ne ho già lette circa 150 e devo dire che a malapena la storia sta iniziando ad evolversi. Che c'era nelle prime 150 pagine?
L'introduzione alla storia, la caratterizzazione dei personaggi, molte descrizioni. Fin dalle prime pagine ho avuto l'impressione di leggere un vecchio classico e, all'inizio non mi è dispiaciuto: tutto sommato e ben scritto e sufficientemente piacevole.
In realtà non mi sta prendendo tantissimo, probabilmente, non è uno di quei libri che mi chiama e mi accompagna durante la giornata anche quando non l'ho aperto tra le mani.
Forse mi sta un po' annoiando?
Vedremo. Vorrei dargli un po' di fiducia.
Nonostante gli insegnamenti di Pennac non mi sento mai molto libera nel lasciare un libro a metà (lo faccio, però!): ho sempre l'impressione che sia più bello dargli un'ultima possibilità.
Comunque vi farò sapere.
Qualcuno l'ha letto?

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