Stoccaggio di gas metano, l’Amore per l’ambiente e la democrazia si traduce in referendum a Capriano del Colle

Creato il 17 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Che cos’è la democrazia? Dammi una matita, una scheda, un’urna non funeraria e te lo dimostro. A Capriano del Colle, in provincia di Brescia, guarda che strano, sullo stoccaggio di gas si fa un referendum. Perché i cittadini non devono essere ascoltati? Forse che i bresciani di razza superiore rispetto ai bordolanesi, che hanno dovuto ingoiare un bel sì a Stogit senza poter votare?

Dateci quelle informazioni, fateci sapere tutto, fateci partecipare, fateci votare, non come a Bordolano, dove Amore e Bottini hanno deciso al posto dei loro cittadini, neanche li hanno consultati: nessun referendum, niente partecipazione, sono comunicazioni unilaterali e rassicurazioni materne.

Un referendum comunale non è spreco di soldi. Spreco possono essere quegli stoccaggi costruiti addirittura in zone sismiche come Capriano del Colle per esigenze politico-economiche nazionale. L’Italia vuole diventare area di compravendita di gas? Grande idea, purché non si facciano stoccaggi e centrali in zone pericolose o comunque contro la volontà dei cittadini. “Allora non si può fare nulla” obiettano sempre i potenti.

Si facciano opere che convincono! Non si giochi con la paura dei cittadini! Oppure li si informi seriamente e, sottolineo, si presentino loro ragioni che li rassicurano. Vivere nella paura di una centrale o con la certezza di aver subito un’umiliazione della propria libertà non è per niente bello. Una volta si parlava di green economy oggi pare una bestemmia.

Sì, la democrazia diretta dà fastidio agli interessi delle grandi aziende che amano operare “nell’interesse nazionale”, come dicono i documenti ministeriali su Bordolano. L’interesse nazionale, ovviamente, per i ministeri Monti è solo quello delle grandi aziende. Cliccare qui sotto per leggere la bella pagina del Giornale di Brescia.

A Capriano del Colle (Brescia) si fa così

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