Stoccaggio di metano, il sindaco di Ticengo accetterebbe e spiega perché

Creato il 26 marzo 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

“Mi fido di chi è più competente di me - afferma il sindaco di Ticengo Giacomo Gorlani – Se il sito è naturale e non occorre bucare il terreno né fare scavi e se gli esperti dicono che non ci sono rischi, allora si può accettare uno stoccaggio di gas metano. Anche perché se i rischi ci sono, non fa differenza realizzare il sito a Romanengo o qui. Poniamo l’esempio di una centrale nucleare: è meglio costruirla a como o chiasso? A questo punto, visto che in ogni caso si fa lo stoccaggio tanto meglio averlo qui”.

Il sindaco non nasconde che le opere di compensazione sarebbero utili: “Se l’azienda dà due milioni di euro al comune, in un contesto simile perché dire no? Per avere lo stoccaggio qui vicino?”.

E’ un dato di fatto che il territorio cremasco si sta infittendo di progetti di stoccaggi, alcuni già esistenti altri proposti e discussi. Anche il Bresciano è investito dalle offerte delle aziende interessare a stoccare il metano per poi commerciarlo, secondo il progetto nazionale che vedrebbe l’Italia come hub del gas, più autonoma rispetto ai fornitori, dunque in grado di contrattare meglio i prezzi. I dubbi sono tanti, la questione complicata e impossibile da sottovalutare.

Da parte di Giacomo Gorlani si nota una chiara consapevolezza: ministero e aziende insistono per stoccare metano, cercano siti idonei e propongono progetti ai comuni, tra zona cremasca e capriano del colle è un fiorire di proposte, progetti e discussioni vibranti.

Ticengo, ricorda il sindaco, è “nel parco del Naviglio. Bisogna rispettare quest’area. Abbiamo un sito naturale che ha funzionato fino agli anni ’50? I rischi se ci sono sono minimi? E allora perché dire di no se dicono di sì qui vicino?”.

D’altro lato, chi protesta contro gli stoccaggi fa notare da tempo che l’area interessata dagli effetti di uno stoccaggi è vasta e comprende numerosi comuni. Subsidenza (abbassamento del terreno) e sismicità (ci sono zone sismiche fra territorio cremasco e bresciano: capriano del colle è stata nei secoli epicentro di più terremoti) avrebbero un ampio effetto in ogni caso, che lo stoccaggio si faccia in un comune o l’altro.

Di qui si conferma l’importanza strategica di Bordolano. come già è stato affermato da parte di chi non accetta gli stoccaggi di metano come opere dannose per la salute degli esseri viventi e l’ambiente oltre che speculative, Bordolano è come la linea del Piave: se passa Bordolano passano tutti gli stoccaggi. Altri, come il comune di Bordolano e lo stesso sindaco di Ticengo, invece non vedono controindicazioni tanto gravi. E’ un dibattito molto impegnativo per gli enti locali e i cittadini. Si tratta non meno che di pensare al proprio futuro, alla qualità della vita e dell’ambiente.

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