Magazine Diario personale

Stoner di John Williams: la "normalità" della nostra vita.

Da Mariellas


Titolo: Stoner.

Casa Editrice: Fazi.Traduzione: Stefano Tummolini.

Postfazione: Peter Cameron.


Vi è mai parso, durante la lunga strada percorsa tra libri letti e amati e altri che avreste chiuso e scaraventato in un angolo fin dalla seconda pagina, di incontrare un libro e il suo protagonista così imperfetti e veri da somigliarvi come una goccia d'acqua? O di aver trovato alcune risposte alle vostre domande?

A me rare volte.Ma è successo. Ci sono stati libri e autori in cui mi sono specchiata in toto o in parte... Che ormai sono il bagaglio da portare dietro ovunque io vada. Protagoniste e protagonisti da molteplici nomi: Scout, Lizzy, Holly, Clara, Jo, Isabel,Aureliano, David, Benjamin, Primo, Holden, Jay. E Corradino.Perfino in un Piccolo Principe senza nome, qualcosa di me.E sulla conta di pagine e numeri, tra emozioni e stordimenti, qualche anno fa approdai al porto di John Williams.Là dove la vita sembra sempre uguale a se stessa. Dove i passi sono pacati e discreti.Dove i respiri tra le pagine da accostare al cuore, sono così simili ai nostri.Dove le tracce di anima si appoggiano sulle spalle diritte  di William Stoner.Uomo dalla vita normale al limite della banalità. Fatta di strada scelta e percorsa dal primo giorno fino all'ultimo, con calma e senza grandi scossoni. Qualche picco e tanta pianura. Una vita come quella di tanti. Come le nostre.La sua storia parte da un campo e dalla campagna in cui nasce. Il destino di suo padre sembra il suo destino. Ma ecco che, all'inizio della sua vita universitaria matura un unico lampo di ribellione: si innamora della letteratura.E comprende che insegnare  è  l'unica cosa che desidera fare nella vita. Abbandona agraria e intraprende il cammino per diventare professore.

"Certe volte si fermava, prendeva un volume da uno scaffale e lo teneva per un istante tra le sue manone, che vibravano al contatto ancora insolito con il dorso e il bordo e le pagine docili. Cominciava a sfogliarlo, leggendo qualche paragrafo qua e là, e le sue dita rigide giravano le pagine con infinita attenzione, quasi timorose di distruggere, con la loro rozzezza, ciò che avevano scoperto con tanta fatica."


La variante e l'iperbole.

Ci saranno amori: moglie e figlia; dure delusioni.Poi l'Amore: totale e completo per Katherine.

Le parole che usa Williams per definirlo:"L'amore non è la fine ma n processo, attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un'altra."Tenta: questo è il punto.

A quel grande e intenso amore  rinuncia per evitare uno scandalo che distruggerebbe Kate.

Altre parole bellissime che trascrissi nella mia agenda,  parlano della sua resa.Billy a Kate: “Perché noi in fondo apparteniamo al mondo; avremmo dovuto saperlo.E lo sapevamo credo. Ma abbiamo dovuto nasconderci un po’, fingere per un po’…”Un fallimento ulteriore questo rinunciare, da far salire nell’animo del lettore una rabbia tale nei confronti del protagonista che farà fatica a placarsi. Ma poi, sopraggiunta la calma continueremo a seguirlo fino alla fine. Lo svolgersi lento degli anni, che scivolano silenziosi  attraversando epoche di conflitti tremendi e cambiamenti epocali,  con la convinzione che quel  modo di vivere sia l'unico possibile.

"Gli anni della guerra si confondevano tra loro, e Stoner li attraversò come avrebbe potuto attraversare una tempesta quasi insopportabile, a testa bassa, con la mascella serrata e la mente concentrata solo sul passo seguente e su quello dopo ancora. Eppure, malgrado la sua stoica capacità di sopportazione e il stolido incedere attraverso i giorni e le settimane, il suo animo era profondamente diviso. Una parte di lui inorridiva istintivamente a quello spreco quotidiano, a quell'ondata di distruzione e morte che aggrediva inesorabile il cuore e la mente."

Ed è  proprio questa la magia.

Sono stata trascinata dalla scrittura semplice e perfetta di Williams che rende in maniera mirabile la complessità mascherata da banalità della vita di ognuno di noi. Stoner ci sorprende per la sua integrità e per la sua purezza. Per il suo non cedere ad alcun impulso vittimistico, a nessun abbattimento qualunquistico. 

Rimanere in piedi a testa alta e non retrocedere nemmeno un secondo. Fiero di essere uno qualunque.

Quanto c'è di noi nel suo protagonista?
Noi che ci accompagniamo, a volte gregari a volte primedonne,  di volta in volta. Noi che percorriamo strade impervie , infide, amare, dolci e leggere. Noi che riusciamo a dare intensità a ogni giorno. Ad ogni passo, per tutta la vita. Noi che un giorno ci lasceremo scivolare via mentre lo sguardo si perderà oltre l'orizzonte di casa.Note bibliografiche sull'autore.John  Edward Williams: romanziere, poeta e accademico statunitense.Opere:Nothing But the Night - 1948Butcher's Crossing - 1960Stoner - 1965Augustus - 1972 - National Book Award per la narrativa 1973.

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