Stop alla violenza!
Basta portar nascoste le cicatrici e che sia chiara la voglia di cambiamento, rivendicazione e prevenzione contro la violenza sulle donne.
Nasce per questa causa, a Cagli, Olinda, associazione di volontariato finalizzata alla promozione della cultura di genere e sensibilizzazione di temi di non violenza sulle donne, è un gruppo di donne cagliesi a fondarla che in pochi mesi hanno realizzato dalle parole i fatti.
Molteplici le manifestazioni sinora che le hanno viste protagoniste, hanno altrettanto in programma altri eventi che porteranno l’attenzione delle coscienze ad un tema così delicato, un tema di cui tutti ne parlano ma nessuno concretamente “fa” per sensibilizzare ed unire le forze dandosi a 360°.
Olinda e le sue ragazze sono state presenti il 29 giugno alla Mostra Frida Khalo, icona mondiale di donna consapevole ed emancipata, un emblema d’eccellenza.
Segue la loro interattività al Festival delle Pecore a Puà tenutasi a luglio di quest’anno.
Continua assidua l’associazione a voler abbattere tutti gli stereotipi di genere e al contrasto di ogni forma di violenza sulla donna, le vediamo infatti protagoniste con l’evento Linguaggio De-genere tenuto il 30 settembre con l’intervento di Monica Martinelli - Casa Editrice Settenove e Graziella Prullia – autrice del saggio “Parole Tossiche Cronache di ordinario sessismo”.
Aderiscono e presenziano, infine, a “Una fiaccolata per Lucia” tenutasi il 2 ottobre a Pergola per non dimenticare Lucia Bellucci, avrebbe compiuto 30 anni quest’anno se il destino non avesse raccontato del suo omicidio, uccisa a coltellate dal suo ex compagno in Trentino.
È un urlo in mezzo al frastuono quello di Olinda, una vera e propria posizione di rivalsa per il diritto di esser donne al fianco degli uomini, un voler lottare insieme affinché questa assurda realtà non diventi quotidianità come sta accadendo, non è sano far passare per “normalità” l’esercizio di violenza sulle donne, non è consentito a nessuno di abusare sulla fragilità, non esiste il sesso debole; siamo tutti protagonisti della propria vita, siamo tutti in dovere di denunciare quando una violenza viene consumata contro una donna nella stessa misura e modo che viene denunciata per qualsiasi altra circostanza.
Basta l’omertà in un’epoca che non può permettersi il regresso, ma si deve lottare tutti insieme per il progresso ed è tale solo se si abbatte la “normalità delle menti malate” quali giusto punire come la legge prevede e deve impegnarsi ad applicare su ogni crimine di questa entità.
Nessun essere umano può privarsi della propria dignità, nessuna donna deve rinunciare ad esser tale per l’apparente forza disumana di “terroristi indefinibili” che usano il mezzo meno dignitoso per prevalere e quindi sentirsi onnipotenti della loro misera pochezza.
Oggi c’è anche Olinda a sostenere le donne, c’è anche il loro coro che urla contro lo scempio umano chiamato “violenza”.
Written by Vincenzo Monfregola
Info
Pagina facebook: Associazione Culturale Olinda – no profit