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Stop glioblastoma thanks to a protein

Creato il 19 gennaio 2013 da Chico91

Stop glioblastoma thanks to a proteinAmong the 10 most important scientific discoveries of 2012 published Dec. 17, 2012 by "Il Corriere Della Sera", there is an honorable Italian study.Angelo Vescovi and Elena Binda have coordinated a team of Italian researchers who have studied how a membrane protein present on the stem cells of the human brain and expressed in large amounts on cancer stem cells, may be the cause of the generation of uncontrolled tumor cells "daughters" in turn capable of reproduction, thus bringing the glioblastoma multiforme (GBM) is the most common cancer and the most malignant of the glial tumors.The protein under study is called the ephrin receptor A2, which could have a double benefit: 1-Diagnostic: work to marker, in order to understand what are the stem cells of glioblastoma2-Therapeutic: researchers could try to reduce the expression to hope to stop the playback mechanism of glial tumor cells instituted. Already proved feasible in mice.The researchers have reproduced human tumors in mice to test the effect of the protein ephrin A1: the latter initiated a virtuous circle that has reduced significantly the expression of ephrin A2, thus preventing the stem of replication and stopping the production of tumor cells, then finally blocking the growth of GBM.Unfortunately, this method has not yet been tested in humans, and therefore it is far too early to believe that he had found a cure for GBM. To reassure the most optimistic, however, it must be said that the surgery was done on mice in the same manner usually adopted for the intracerebral administration of anticancer drugs in humans.The results of the study were published in the popular journal Cancer CellAnd I like to point out that among the many agencies, national and international, who worked on the project there is also a biotech start-up founded at the University of Milan Bicocca called StemGen.
Source: "Corriere Della Sera"
Stop al glioblastoma grazie ad una proteina

Fra le 10 più importanti scoperte scientifiche del 2012 pubblicate il 17 dicembre 2012 da “Il Corriere Della Sera”, vi è un onorevole studio italiano. Angelo Vescovi ed Elena Binda hanno coordinato un team di ricercatori italiani che hanno studiato come una proteina di membrana presente sulle cellule staminali del cervello umano ed espressa in grandi quantità sulle cellule staminali tumorali, possa essere la causa della generazione incontrollata di cellule tumorali “figlie”, a loro volta capaci di riprodursi, così determinando il glioblastoma multiforme (GBM) che è il tumore più comune e più maligno tra le neoplasie della glia.La proteina oggetto di studio si chiama recettore A2 delle efrine, che potrebbe avere un duplice beneficio: 1-Diagnostico: funzionerebbe da marcatore, per far capire quali sono le cellule staminali del glioblastoma2-Terapeutico: i ricercatori potrebbero provare a ridurne l’espressione, per sperare di bloccare il meccanismo di riproduzione di cellule tumorali della glia instauratosi. Già dimostrata fattibile sui topi.I ricercatori hanno riprodotto tumori umani nei topi per testare l’effetto della proteina efrina A1: quest’ultima ha avviato un circolo virtuoso che ha ridotto in modo sensibile l’espressione di efrina A2, così impedendo alle staminali di replicarsi e fermando la produzione di cellule tumorali, quindi bloccando infine la crescita del GBM. Purtroppo, questa metodica, non è ancora stata testata sull’uomo, e quindi è assolutamente troppo presto per credere di aver trovato una cura al GBM. A rassicurare i più ottimisti però c’è da dire che l’intervento sui topi è stato fatto con le stesse modalità solitamente adottate per la somministrazione intracerebrale di farmaci antitumorali nell’uomo.I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla famosa rivista Cancer Cell.E mi piace sottolineare che tra i tanti organi, nazionali e internazionali, che hanno collaborato al progetto c’è pure una biotech start-up fondata presso l’Università Bicocca di Milano chiamata StemGen.
Fonte: “Corriere Della Sera”

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