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STOP una sola edicola per mille giornali digitali

Da Pinobruno

Ogni giornale, rivista, magazine, ha la sua applicazione per iPad. Così il display è disseminato di icone, spesso difficili o scomode da gestire. E se ci fosse un’edicola, nella quale scegliere di volta in volta quale quotidiano (settimanale, mensile, eccetera) acquistare e leggere? Non è affatto balzana, la proposta della book farm Simplicissimus . L’edicola la facciamo noi, dicono i cervelli fumanti di Simplicissimus, gli editori devono mettere a disposizione il giornale in pdf. A tutto il resto pensa STOP (il nome suggerito per l’edicola digitale).
 

STOP una sola edicola per mille giornali digitali

L’editore – dice Simplicissimus – non deve investire – letteralmente! – neanche un euro per sviluppare una propria applicazione, un proprio sito, un proprio software di lettura.
L’utente non deve vagare per mille siti per decidere quali giornali comprare oggi e a quali abbonarsi, o per lasciarsi attirare da quel fumetto o da quella rivista a cui non aveva mai pensato, di cui non aveva mai sospettato l’esistenza, e che di conseguenza non avrebbe mai cercato in nessun App Store del mondo.

STOP una sola edicola per mille giornali digitali

STOP è fatta di tre pezzi:

  1. L’edicola vera e propria: è l’ambiente in cui l’utente entra, dà un’occhiata alle testate disponibili, e decide se e cosa comprare e a cosa abbonarsi. Paga e scarica quel che ha comprato.
  2. Il software di lettura: senza bisogno di avviare o scaricare alcun programma specifico, l’utente ha sempre a portata di mano, in STOP, tutti i giornali, le riviste e i fumetti che ha comprato. Ci clicca sopra, e lo legge.
  3. Il software di composizione: l’editore ci invia il nuovo numero appena chiuso, noi di Simplicissimus lo lavoriamo per renderlo fruibile in digitale, se l’editore vuole aggiungiamo alla sua Testata oggetti multimediali (fotogallery, audiovideo, ecc…), e carichiamo il tutto in STOP, rendendo l’ultimo numero di quel giornale, di quella rivista, di quel fumetto leggibile nel corretto formato digitale.

Si parte con la versione iPad, da subito (ovvio il perché: ce n’è già qualche milione in giro). E con la versione per browser (per PC, Mac e Linux), entro fine aprile. E con la versione per Android, entro giugno.

Come funziona? Tutto scritto qui, semplice semplice.

Quanto costa? Tutto scritto qui, ancora più semplice”.

L’idea è allettante, va persino oltre il Google One Pass che la multinazionale di Mountain View ha proposto il mese scorso agli editori di tutto il mondo, italiani compresi. D’altronde l’editoria giornalistica digitale è alla ricerca disperata di nuovi modelli di business che non passino necessariamente sotto le forche caudine di Google, Apple e Amazon, i tre assi pigliatutto.

Ci si sta provando anche in Francia, dove Le Figaro, Libération, Les Echos, Aujourd’hui en France, L’Equipe e Le Monde hanno aderito alla costituenda Edicola Digitale.

 


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