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Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata

Creato il 28 gennaio 2016 da Romafaschifo
Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirataStorace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata
Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata
Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata
Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata
Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata
Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata
Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata
Lasciamo perdere il fatto che organizzare una campagna di affissioni totalmente pirata, abusive, impattanti, zozzissime e illegali titolandole con il claim "Roma tornerà pulita" interroga più il versante della psichiatria che quello della legge. Lasciamo perdere i personaggetti coinvolti in questa specifica vicenda, che pure è importante perché ha rappresentato una violenza non indifferente per la città, umiliata da cartacce illegali in ogni angolo e con pubblicità regolari e regolarmente pagate coperte dalla prepotenza degli attacchini.
Storace imbratta Roma di manifesti abusivi manco fossimo negli anni '50. Inizia la campagna elettorale pirata

Lasciamo perdere tutto questo e pensiamo in generale all'imminente campagna elettorale. I muscoli se li erano già riscaldati i Gabbiani, la corrente interna a Fratelli d'Italia facente capo a Fabio Rampelli: i loro manifesti in omaggio alla celebrazione di Acca Larenzia sono ancora in giro ad imbrattare la città. Poi è venuto Storace: chi sarà il prossimo? Nel frattempo l'ufficio affissioni allo sbando ha perso completamente il controllo sugli impianti pubblicitari di proprietà del Comune: fino a novembre tutto era in ordine e non c'era un abuso, quando c'era veniva coperto da cartelli con scritto in caratteri cubitali AFFISSIONE ABUSIVA, oggi non esiste un solo impianto con una affissione regolare: ci possiamo solo immaginare - perché ovviamente dati e trasparenza non esistono - a quanto ammonti il danno economico per la città. 

Iniziamo ad attrezzarci, tutti quanti (e dunque chiediamo la collaborazione di voi lettori) per sputtanare il più possibile chiunque si comporti in maniera incivile. Affilate gli smartphone: chi sporca illegalmente la città facendo concorrenza sleale agli onesti e gravando sul degrado di una capitale già fiaccata non è solo criminale, è ridicolo. E va messo in ridicolo.



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