Aldo Grasso, editorialista de Il corriere della Sera, pubblica un articolo in cui, in maniera coraggiosa paragona Apple ad Aiazzone, riferendosi nella fattispecie agli Apple Store, sempre con lunghe code e folla di fan che non vedono lora di entrare nel nuovo Store della Mela.
Molto spesso questo è il rituale ad ogni apertura di uno Store Apple:
Il video dell’inaugurazione dell’Apple Store di Bologna, visibile su YouTube, crea qualche turbamento: sembra l’apertura di una jeanseria, un raduno di fanatici new age, l’adunata per la presentazione di una squadra di calcio di serie B.
Entusiasmo, esaltazione, riti mercantili da centro commerciale: si vedono, per esempio, gli impiegati dello Store, tutti rigorosamente in t-shirt azzurra con la mela morsicata in primo piano, saltare e gridare «Tutti all’Apple Stooore, tutti all’Apple Stooore», come se la loro immagine provenisse da vecchie tv locali, quando Guido Angeli gridava «Provare per credere!» nello spot di Aiazzone o Giorgio Mendella organizzava i raduni di «Retemia» o Virgilio Degiovanni incitava le folle di «Millionaire».
Lo stile Apple, ormai diventato mondiale riesce a captare talmente tanto le folle che rispondono con entusiasmo ed euforia fuori dal comune. Ecco come il giornalista parla dello stile Apple:
Insomma, si fa fatica a capire cosa c’entri tanto fervore popolare con l’«emozione Apple» nata da uno slogan che invitava a pensare in maniera differente, «Think different», e presto diventata una sorta di religione per pochi, un culto di nicchia.
E’ inutile ricordare cosa succede prima di ogni Day One di Apple: migliaia di persone che si accampano fuori da ogni Store, al solo scopo di accaparrarsi per primi il nuovo prodotto della Apple. E anche la risonanza mediatica non è da meno: moltissimi giornalisti accreditati e prime pagine dei principali giornali internazionali e riviste di settore.
Il giornalista, Aldo Grasso termina l’articolo con un passaggio del discorso fatto da Steve Jobs all’Università di Stanford nel lontano 2005:
Passare dal famoso discorso all’Università di Stanford nel 2005, dove Steve spronava i giovani laureati spiegando loro che «il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore» e concludeva, da vero visionario, «Stay hungry, stay foolish» (siate affamati, siate folli), insomma passare da un progetto di vita alle urla belluine dei commessi che gridano «Tutti all’Apple Stooore», il passo è lungo. Non facile da elaborare.
Può sembrare esagerato, ma è davvero così: quando fai quelle lunghe code, condividi con altri le tue passioni, che sono le stesse di altre migliaia di persone e gioisci, perchè lo stile Apple è anche questo: gioire, urlare, amare una tecnologia, per dirlo alla Apple “Think different”.
Voi che ne pensate? E’ giusto paragonare Apple ad Aiazzone?
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